venerdì 3 gennaio 2014

La trasferta - Verso il Comunale, Porto Tolle




L'annata della promozione inizia con una trasferta che per cronologia e geografia ricalca la Portomaggiore colla Giacomense; Ferreacorona segue il delta del Po nei pressi di Rovigo, al limitare di Adriatico e Emilia.

Il Porto Tolle, che con ordine, sotto di un uomo, strappo' un insperato punto nel vernissage di fine agosto (Baldrocco nel tabellino: rete e rosso), e' la seconda delle tre neopromosse venete debuttanti a questi lidi ad ospitare i tacchetti biancorossi e se il Menti e' gita solita, questo spicchio di Polesine e la Legnago ventura, se la Virtus non potra' dare ospitalita' scaligera, sono inedite.

Il terzo comune veneto per estensione, dopo Venezia e Cortina, abbracciato dall'acqua di fiume e mare, si compone di plurime terre emerse dalla deviazione del Po, latore di detriti in laguna, in un lungo canale; di qui bonifiche e insediamenti di benestanti veneziani, il cui cognome impera nei principali siti comunali, ad esempio Ca' Tiepolo, sede municipale e sportiva del paese natale di Mancin, uno dei pochissimi a bissare il tricolore cambiando squadra (Fiorentina-Cagliari, per lui).

E' stato un girone soddisfacente per i biancazzurri, in particolare il finale; tre vittorie nelle ultime quattro, scalpi di lusso (Alessandria e Mantova, Renate a domicilio).
Ha fatto impressione il modo con cui i grigi sono stati rimontati di due reti: nel quarto d'ora finale, nonostante l'uomo in più, con rigore a fine ricupero di Pettarin.
Due punti a partita il bilancio di mister Favaretto che ha posto fine in autunno al tredicennio di Zuccarin.
In casa andavano malissimo, ma le ultime due vittorie hanno reso lo score di negativa dignita': due vinte, tre nulle, tre perse.

Il salto di categoria e' stato affidato a livello di mercato all'ex biancorosso Buriani (caso strano, di Portomaggiore e del vivaio della Spal, avversario venturo).
A livello di D era emerso il trequartista Marangon, cercato dalle rivali del derby d'Italia, ma costui ha preferito la sua vita (stra)ordinaria per continuare la scalata più naturale possibile.Il difensore slovacco Petras, da un lustro in Italia, ha giocato persino al Mondiale.


                                            Quando c'è nebbia è nebbia di fiume
                                                       non è certo nebbia di città
                                                tu vai di corsa e il cuore si allarga
                                              di guardare indietro non ne può più

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