sabato 18 ottobre 2014

Il dopo partita - Monza due Como uno

Viotti; Massoni, Briganti, Zullo; D'Alessandro, Vita, Burrai, Foglio, Anghileri; Virdis, Zigoni
Crispino; Marchi, Giosa, Ambrosini; Casoli, Cristiani, Ardito, Fietta, Rolando; Defendi, Le Noci

Notturno l'amore che non sai di avere.
Venerdì 17, bando alle scaramanzie, per chi ci crede.
Anticipo serale, tivù pubblica, l'abituale live sul web.Non c'è il pubblico delle grandi occasioni, nonostante i botti che accompagnano i polmoni della curva e che, andando di bulino nelle parole, accompagneranno i tifosi e gli addetti ai lavori biancorossi, ancora.
Monza che ripropone la difesa a tre e modificato nel resto dal matematico Pea: in mediana manca la presenza dirompente di Hetemaj e non può partire dall'inizio Perini uscito quasi subito in Laguna; in avanti coppia di punte (Virdis-Zigoni), per entrambe momento opaco e poco minutaggio titolare.Un po' sorprende la collocazione di Foglio, titolare dopo due gare, da interno di centrocampo, con D'Alessandro esterno; Como speculare che sciorina la sua versione più difensiva, Le Noci a girare attorno al fisico di Defendi, in mezzo ritmi dettati da Ardito, Fietta e dal rapido Cristini, sinora cannoniere lariano assieme a Le Noci stesso.

Le squadre offrono un inizio partita volenteroso, pur non essendoci occasioni monstre.I padroni di casa spingono a sinistra e rivelano estrema attenzione nei singoli, ciò surroga talora una linea difensiva un po' di attesa, non sempre perfetta nei sincronismi (il terzetto difensivo lariano gioca invece più alto, puntando sull'offside); pare più in palla Burrai, dinamico e comunque ordinato, fosse anche nell'appoggiare la palla, vicino: sue un paio di telefonate a Crispini su punizione, poco fuori area.
A parte un colpo di testa di Ambrosini terminato ad un metro dal palo sinistro di Viotti al 10' e una conclusione velleitaria di Foglio da venti metri, ben bloccata da Crispini, della prima metà frazione sino alla rete di Vita restano un paio di chiusure di Zullo su tentativi ospiti di aggirare la difesa, la leadership di Briganti (anticipa tutti, un paio di volte anche Viotti, regalando un angolo) che giganteggia tra i due compagni di reparto che lo supportano chi di elevazione chi di fisicità, la facilità di corsa e di cross in velocità del numero sette in maglia bianca: Rolando, classe '95 di scuola doriana.I suoi duelli con Anghileri lungo la fascia che dà sulle panchine sono il migliore assieme tecnico-agonistico della serata.
Dicevamo: Vita sblocca una partita destinata all'equilibrio con una giocata personale, una conclusione di destro da venticinque metri che entra in porta dopo avere incocciato il palo sinistro al 25'.C'è reazione, certo: una conclusione alta di Cristiani e un cross di Ambrosini a scoprire il lieve affanno di Zullo; Pea si agita, anche quando Foglio, a chiusura di una bella giocata Zigoni-Virdis e di una guardia allentata dei centrali lariani, raddoppia di piatto al 35'.Il tecnico della Bassa mulina a piene braccia l'invito a restare alti e le sue indicazioni portano a sfiorare il tris: il rilancio rimpallato di Crispino su Virdis in pressione mette portiere e punta vis-à-vis.Il primo non incappa in falli, il secondo lo aggira, ma la sua conclusione chiude la prima frazione senza chiudere il match, respinta a piè pari da Giosa sulla linea.

Da solo, come sempre.
Nelle gioie raffazzonate, nei piccoli, grandi problemi del quotidiano.
Non credo alle battaglie come indica lo striscione, in curva: ne abbiamo avuti di droni in settimana.Non possono essere tutte finali, il cuore non può essere meglio irrorato in una certa situazione.
Quando mi sento sereno, credo a me stesso.

Ovviamente gli ospiti tentano il tutto per tutto: doppio cambio con Ganz, che difende e manovra una gran palla a sinistra, azionando l'occasione di Le Noci sventata da Viotti quasi nel sette al 50', a comporre il tridente con Le Noci e Defendi (a metà tempo rilevato dal pimpante De Sousa).Il Monza ribatte con un pregevole stop a seguire di Foglio, ben intuito dal difensore ospite, e da un meronesco Vita che con un'invenzione si accentra dalla destra per vedersi la conclusione smorzata sulla traversa da Crispino al 55': l'ala a tutto campo si piazza seconda punta, all'esterno, con Zigoni che vive gli ultimi scampoli di serata dietro Virdis.
Occasioni in serie (nessuna colossale, però spesso frutto di manovra) del Como esaltano Viotti, pulito negli interventi: ciabatta Le Noci al 60', testata di Defendi, girata di Ganz accompagnata al tiro dalla bandierina sinistra, Fietta che avvita la caviglia per concludere di destro al 65'.
Fioriscono angoli: saranno quattordici a uno, ma l'ultimo affanno del Monza è un appoggio in angolo di Beduschi, il segnale della resa lariana, dacchè mischie e traversoni non trovano supporto dalla dea bendata, un tiro affrettato di Ganz.
Da una parte quattro elementi offensivi abbastanza statici, dall'altra spazi non affrontati in modo lineare: ospiti in dieci per un fallo di Marchi su Beduschi (come Margiotta, seconda punta nel finale, e Perini ben entrati in partita), per la prima volta non titolare.
Da annotare la superiorità slabbrata da Foglio all'80', la palla così sospirata, così sparacchiata da Virdis poco dopo, la chirurgica punizione di Le Noci a dimezzare i conti nel recupero.

Notturno l'amore che non sai di avere / occhi in amore di primo mattino

(Credo al mio inchiostro quando ha voglia di raccontare storie)

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