giovedì 27 marzo 2014

Aguas de março, un anno dopo ...


Consentitemi, dopo circa tre mesi di contributi, sociologici & tecnici, tattici & storici, al Blog, un momento tutto mio, perchè di questi tempi, circa un anno fa, scrissi la mia prima cosa sul Monza.
Non pensavo avrei fatto parte di un simposio dedicato ai colori biancorossi, e ne sono, ogni volta che scrivo di avversari, giustizieri, memorie e trasferte, felice.
Non per vanità personale, semplicemente perchè il mio amore quasi incondizionato per il pallone ha un campetto su cui correre senza troppi pensieri, l'affetto per Ferreacorona, se mi avete letto sinora, è quasi una cosa, seppure bella, di più; spero di onorare la fiducia di chi mi ha consegnato una delle chiavi del Blog e l'interesse (avrete sorprese, a breve?) dei suoi frequentatori che, Brianteo o Monza Club, piano piano conosco di persona..

Tornando a me, era un Monza-Alessandria che raccontai agli amici col titolo 'Aguas de março', come una famosa canzone brasiliana che associai al raddoppio, a fine partita, del numero dieci di Asta.
La leggera e la profonda 'bellezza' (ne parlano tutti, adesso) del gesto tecnico non potevano che essere associate alla versione di Fossati, cui rubai qui e là i versi che troverete in rosso..

Vi propongo un brevissimo estratto di quel racconto scritto per me stesso forse, il racconto di un pomeriggio allo stadio di festa perchè ogni partita, coi suoi colori e storie, lo è.
Almeno per me...

"Il talento ce lo mette il dieci che, da fuori-categoria, ha messo nel carniere brianteo punti con fredde esecuzioni dal dischietto e svolazzi sulla riga laterale, due in marcatura..
L'onda dell'altalena che, sicura, la caviglia ferma dell'ex granata, scarica secca e rasoterra, all'angolo a se opposto, era scritta dal qualitativo smarcamento pre-cross..
L'Aguas de Marco di Jobim leggera risuona nella notte pomeridiana del Brianteo, le note liberate dall'arcuata attesa dello schiocco a rete valevole il raddoppio..
Sarebbe stato gol, a prima vista l'osservatore attento lo sapeva, perche' Gasbarroni e' quello che è, e' stare da soli, e' il contro e' il pro, e' spero e' credo, insomma la




                          speranza di vita che porti con te.."

4 commenti:

Unknown ha detto...

questo il calcio che voglio raccontare, qui..anche se colla torres, chissà perchè, non ci sarò..
un ringraziamento al blog

Anonimo ha detto...

sprazzi poetici nel mezzo della bufera...

TEAM 1912 ha detto...

Grazie a te Antonio per i tuoi articoli tutti concepiti con passione, perizia e dispendio di tempo notevole.
La "mission" del Blog e proprio questa attrarre verso i colori biancorossi persone che con il loro contributo fanno crescere numericamente ma soprattutto qualitativamente la nostra tifoseria.

Unknown ha detto...

colla torres ci sarò..
tra ricorsi e porte semigirevoli ehm..