martedì 9 settembre 2014

L'avversario - il Pavia

E' una squadra completamente rinnovata rispetto alla passata stagione quella pavese: nuova la proprietà (da Zanchi a Xiadong Zhu, espressione del fondo di Shangai che è stato prontamente considerato esempio della cinesizzazione anche del pallone), nuovo il manico (Maspero che ha portato nei Dilettanti il Ciliverghe Mazzano alla sua prima esperienza in panchina, dopo avere lucidato con fosforo di quarantenne le mediane dell'Eccellenza lombarda: bella anche la precedente scelta di chiudere la parentesi prof andando nella squadra della sua città, il Fanfulla, nel cui vivaio si era formato), quasi per intero nuova la formazione (eccezioni il centrale Sorbo e gli uomini di mezzo Carotti e Carraro) che ha inanellato un poker di vittorie ufficiali: Bassano, Pro Patria, Pro Pacenza e Reggiana.
In campionato gli azzurri sono andati a segno già con cinque giocatori, candidandosi ad outsider del torneo dopo l'ultimo posto di maggio, certificato da una sola vittoria interna (quattro totali) e da cambi di allenatori (Pala-Veronese-Bensi) che non hanno dato continuità all'opera di Roselli; fuori dal campo la situazione è stata appesantita dal ritiro per motivi di salute del giovane Lussardi e dalla decisione di Zanchi di chiudere la presidenza al lustro.

La biscia viscontea
Tra i protagonisti del 3-4-2-1 milò proprio un cobra, il 36enne vigevanese Soncin (terzo cannoniere della storia ascolana), Pederzoli (un centinaio di presenze cadette e una decina di stagioni in Lega Pro) strappato al SudTirol, il pendolo Cesarini (dal Savona), il centravanti di ritorno e di supporto Ferretti (classe '86), il terzino Ghiringhelli (rossonero ticinese), gli esterni Cardin (dal Mantova) e Sereni, in uno scambio col casato d'Este, cui è approdato De Cenco.

Il biennio ('53-'55) ruggente del Cavalier Fortunati bissa la prima biennale Serie B del '33-'35, culminata col ritiro a torneo in corso; mediatica la presidenza Achilli, una delle prime quote rosa del pallone (la moglie subentra al marito squalificato e riporta la squadra in C1 nel '90), mentre il biennio nero '96-'98 trascina i nati granata in Eccellenza.
E' Torresani a ridare dignità al calcio lungo il Ticino: nove stagioni e Serie C1 riconquistata in cinque anni (tre promozioni), con due playoff nel '05-'06 persi contro Mantova (terzo posto, finale) e Monza (quarto posto, semifinale).

Formazione-tipo: Facchin; Cristini, Sorbo, Ghiringhelli; Sereni, Rosso, Pederzoli, Cardin; Cesarini, Ferretti; Soncin (Carraro, Corvesi; Blasi, Carotti; Falconieri, Romanini)

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