giovedì 3 luglio 2014

Giappone e Corea del Sud 2002

Giappone – Corea del Sud 2002 ( 31 maggio – 30 giugno) - Campione: Brasile
Formazione della finale: Marcos Lùcio Edmilson Roque Junior Cafu (c) Gilberto Silva Kléberson Roberto Carlos Ronaldinho (Juninho Paulista) Rivaldo Ronaldo (Denìlson) - Scolari
Marcatori della finale: Ronaldo (B) Ronaldo (B)
Percorso dei vincitori: Brasile-Turchia 2-1 Brasile-Cina 4-0 Brasile-Costa Rica 5-2; Brasile-Belgio 2-0; Brasile-Inghilterra 2-1; Brasile-Turchia 1-0; Brasile-Germania 2-0
Piazzamenti: 2.Germania, 3.Turchia, 4.Corea del Sud
Partecipanti: 32 squadre
Capocannoniere: Ronaldo (8 reti)
Media reti: 2,52 a partita

Si viaggia verso la moneta unica europea, dopo la libera circolazione dei lavoratori, ma il mondo appare meno sicuro, l'attentato alle Torri Gemelle comporta diffidenza nei confronti dell'Islam, la cui frangia fondamentalista estremizza la devozione religiosa in attentati per destabilizzare l'Occidente.
La caccia allo sceicco del terrore Osama Bin Laden inizia colle operazioni americane in territorio afghano.
Ato, Nik e Kaz
Varenne è all'ultima corsa e Schumacher conquista il quinto titolo, eguagliando Fangio: Ato, Nik e Kaz, con educazione prettamente orientale, accolgono i tifosi nel primo Mondiale dell'Asia, ospitato congiuntamente (esperimento non ripresentato) da Giappone e Corea del Sud.
Un ipotetico ruolo della Corea del Nord decade per problematiche legate al turismo e per la sua difficile situazione finanziaria.

Gara inaugurale che già rivela la delusione e la sorpresa del torneo: Metsu col suo Senegal impallina i connazionali Campioni in carica destinati a non superare il girone eliminatorio.
Bouba Diop marcatore decisivo, due pali francesi, senza Zidane la Francia raccoglie il solo pareggio a reti bianche e coll'uomo in meno contro la Celeste, al Mondiale dopo dodici anni; la gara decisiva colla Danimarca del puntero Tomasson, nonostante Zizou, è un tracollo: 0 a 2.
Anche l'Argentina di Batistuta e di Veròn resta al palo: dopo la sconfitta su rigore (Beckham, ormai icona glamour) cogli inglesi a Sapporo, è la Svezia di Erik Larsson a qualificarsi coll'1 a 1 nello scontro diretto.

Il Brasile di Scolari gioca con ordine e libera dosi di classe micidiale in attacco grazie al trio Rivaldo-Ronaldinho-Ronaldo; ognuno di loro saprà essere decisivo e la strada per lo Sceriffo di origini scaligere scorrerà tranquilla, anche in virtù di episodi favorevoli (rigore del vantaggio sui turchi nel girone commesso fuori area, sceneggiata di Rivaldo che simula una gomitata subita sempre dai turchi senza essere squalificato, vantaggio belga ingiustamente annullato negli ottavi e parabola su punizione che uccella dalla distanza Seaman nei quarti).

La Nazionale affidata al monumento Trap come coronamento di un'infinita e passionale carriera (in Africa verso la Russia, la sua ennesima sfida?), non senza patemi passa il girone, nonostante la vena realizzativa di Bobo Vieri: la sconfitta, subita in rimonta ad opera dei croati di Olic e Rapaic, ed il pari con cui Del Piero agguanta nel finale la Tricolor sono campanelli di allarme che consegnano a Blanco e Borgetti il primo posto del girone.

La difesa incerottata, priva di Cannavaro e Nesta, più degli svarioni di Moreno condanna gli azzurri.
Daejeon diviene, come aveva promesso, un incubo per l'Italia, rete decisiva nel supplementare del grifone Ahn, ultimo atto di una sfida dalle molte istantanee: il rigore iniziale respinto da Buffon, il pareggio quasi al termine dei rossi del guru Hiddink, l'errore a porta vuota di Vieri, il rosso al Pupone Totti e la rete annullata a Tommasi quelle più nitide.

Se i nipponici di Inamoto e di Nakata, dopo avere passato il girone assieme al Belgio anche grazie ad un 1 a 0 contro i russi, cedono alla Turchia, l'avventura dei forsennati sudcoreani si spinge fino alle semifinali (migliore risultato asiatico), visto che ai rigori eliminano la Spagna di Camacho che ha scollinato a punteggio pieno il girone (promosso anche il Paraguay di Cesarone Maldini), unica assieme al Brasile, e battuto gli irlandesi di Keane agli ottavi.
Le Furie Rosse incappano in due reti annullate e contestano l'arbitro.

La corsa dell'Africa termina ancora una volta ai quarti, dopo che con una doppietta Camara aveva rimontato la Svezia: ad Osaka, nel contrappasso del supplementare, prevalgono i turchi.

Nessuna vittoria netta: Rivaldo e Ronaldinho rimontano Owen e spengono le velleità del Rettore di Thorsby e Ballack, protagonista di un bel torneo, regola i solidi americani trascinati da Donovan col Messico.
Sempre di misura i teutonici di Voller, traghettatore con pieno mandato dopo l'affaire Daum, prevalgono a Seoul sui padroni di casa: ancora una volta il centrocampista segna la rete-partita, per poi immolare la sua diffida sull'altare di un fallo tattico; per lui una buona stagione, senza la gioia del successo (triplete di secondi col Leverkusen).
Ronaldo e Kahn
Per una squadra uscita colle ossa rotte dall'Europeo precedente una finale (la quarta in sei manifestazioni iridate) costruita anche sulle acrobazie del 'polacco' Klose (cinque reti nel girone con tripletta nell'8 a 0 ai sauditi) e sulle parate di Kahn che incappa sotto la pioggia di Yokohama nell'errore, su tiro di Rivaldo, che schioda il punteggio a vantaggio dei sudamericani: sempre Ronaldo, letale nonostante quasi due stagioni senza pallone, sigla il raddoppio.

Nella 'finalina' Sukur realizza dopo undici secondi la rete iridata più veloce: per i turchi di Gunes un podio decisamente inatteso.

Moreno




Curiosità – la Francia realizza il peggiore punteggio nel girone di una Nazionale campione in carica (Lippi uscirà con due punti, ma incontrando avversari di rango inferiore); terza finale consecutiva per il Brasile e per Cafu (unico nella storia del calcio, in quest'occasione capitano); prima sfida iridata tra le due Nazionali con più partite iridate, un parodosso forse, non che sia in finale però.


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