venerdì 30 maggio 2014

Svizzera 1954

Svizzera 1954 (16 giugno.4 luglio) – Germania Ovest
Formazione della finale: Turek Posipal Kohlmeyer Eckel Mai Liebrich O.Walter F.Walter Schafer Rahn Morlock – All.Herberger
Marcatori della finale: Puskàs (U) Czibor (U) Morlock (G) Rahn (G); Rahn (G)
Percorso dei vincitori: Germania Ovest-Turchia 4-1 Germania Ovest-Ungheria 3-8 Germania Ovest-Turchia 7-2 (spareggio); Germania Ovest-Jugoslavia 2-0; Germania Ovest-Austria 6-1; Germania Ovest-Ungheria 3-2
Piazzamenti: 2.Ungheria, 3. Austria, 4.Uruguay
Partecipanti: 16 squadre
Capocannoniere: Kocsis (11 reti)
Media reti: 5,38 a partita

Il primo Mondiale televisivo è affidato alla Svizzera, dimora della Fifa; i gironi iniziali, secondo una formula complicata, hanno teste di serie che non si affrontano tra di loro.
Invece si disputa già nel girone quella che sarà la finale: la Turchia è difatti testa di serie, a discapito dei teutonici, nel girone cannibalizzato (diciassette reti a tre in totale, 8 a 3 alle riserve della Germania e 9 a 0 alla Sud Corea i punteggi roboanti) dai magiari, detentori dell'oro olimpico e nuovi maestri del calcio, protagonisti prima della manifestazione di una sonora, doppia lezione all'Inghilterra (6 a 3 a Wembley; 7 a 1 a Budapest).

Puskàs
Aranycsapat, la squadra d'oro: così il nome che identificherà negli anni a venire una Nazionale che lascia un'impronta tattica e di bellezza nella storia del calcio, senza iscrivere il proprio nome nell'albo d'oro più naturale e prestigioso.
Puskàs è azzoppato dal difensore tedesco Liebrich e marca visita contro i brasiliani nei quarti e contro i campioni in carica uruguaiani: a Berna i magiari regolano a fatica il Brasile dei debuttanti Djalma e Nilton Santos e di Julinho, trascinatore viola nello scudetto di due anni dopo.
La battaglia di Losanna cogli uruguaiani è la partita più bella della storia, parola di Brera: doppio vantaggio europeo, i sudamericani non si scompongono e tengono botta dietro, pareggiando con grinta e sagacia tattica; nel finale Schiaffino incespica nel fango e perde il tempo per battere a rete il probabile pallone della vittoria, Hohberg coglie un palo e Kocsis con un colpo di testa, suo pezzo forte, chiude le ostilità, pur non demeritando la Celeste (privata causa infortunio coll'Inghilterra di Abbadie, Miguez e Varela, in quella circostanza decisivo anche nello score).

Kocsis
La finale sembra un assolo, due reti immediate degli uomini di Sebes, ma la Germania replica quasi subito e pareggia: una supremazia atletica che lascia sospetti (nei mesi successivi i tedeschi saranno vittime dell'epatite e si parlerà di doping) giustifica il sorpasso in un finale concitato, dove i favoriti non riescono a pervenire al pareggio, dacchè viene annullata una rete a Puskàs e Turek compie la parata che consegna alla storia del calcio il Miracolo di Berna.
Alcuni dei protagonisti si collocano inoltre ai vertici della classifica dei marcatori iridati (Kocsis 11, Rahn 10).

L'invasione sovietica di lì a poco smembrerà la Nazionale in maglia rossa che non sarà la stessa in Svezia, difatti molti giocatori si fermeranno all'estero: Czibor e Kocsis al Barcellona, Canoncito Puskàs al Real Madrid, emuli di Kubala che aveva cercato gloria estera sul finire degli Anni Quaranta (prima della Spagna allenamenti ed amichevoli per circa un anno a Busto Arsizio).
Una partita ha stravolto una linea ininterrotta lungo un quadriennio senza sconfitte.
Rahn

La Nazionale italiana vive un equivoco tattico, Foni non ripropone il modulo di difesa e di contropiede funzionale agli scudetti dell'Inter; a differenza nostra, la Svizzera va di catenaccio e si guadagna l'accesso ai quarti (due vittorie coll'Italia, la seconda 4 a 1), dove incontra nella partita con più marcature iridate di sempre l'Austria, vittoriosa 7 a 5.

Curiosità – Herberger accompagna i destini della Nazionale tedesca dal '36 al '63; Hohberg conduce dalla panchina la sua Celeste alle semifinali dodici anni dopo; il modulo a M dell'Ungheria è un'innovazione tattica prolifica, con centravanti di movimento Hidegkuti, cannonieri Kocsis e Puskàs ed ali quantitative Czibor e Toth.

Nessun commento: