sabato 10 novembre 2012

Ecco la riforma.


In Italia si sa, quando si parla di riforme c’è sempre qualcuno che rimane scontento, ma sembra che il paludoso mondo del calcio finalmente si sia dato una svegliata. Così, dopo tanti anni di lotte fratricide tra le varie Leghe, sembra che il momento della tanto agognata riforma dei campionati sia arrivato. Nella giornata di ieri c’è stata una riunione in Federcalcio in cui erano presenti tutti i presidenti delle varie categorie: Giancarlo Abete come presidente della Figc, insieme con il Direttore generale Antonello Valentini. Mario Macalli e Francesco Ghirelli in rappresentanza della Lega Pro, Damiano Tommasi per l’Aic (Associazione italiana calciatori) e Renzo Ulivieri per l’Aiac (Associazione italiana allenatori calcio).
In questo incontro si è trovato il bandolo della matassa per quanto concerne l’avvio della riforma dei campionati, che andrà a battesimo nella stagione 2014/15. Ci sono parecchie novità e TuttoLegaPro.com ha voluto intervistare in esclusiva il Presidente della Lega Pro Mario Macalli.
Sempre abbastanza dirompente, questa volta il massimo dirigente della ex serie C, ci accoglie con una voce sorridente. Si nota nelle sue parole la soddisfazione per l’accordo, dopo anni di lotte per dare dignità ad un mondo, che ha al suo interno società le quali fanno di tutto per rispettare le regole e che, invece, spesso si sono trovate spaesate a causa del comportamento poco professionale di alcuni club, capeggiati da presidenti che hanno mandato in malora anni e anni di storia di squadre che hanno scritto pagine importanti del calcio, non solo in Lega Pro.
Presidente, si è trovato finalmente un accordo per l’attuazione della riforma dei campionati.
“Ieri c’è stato questo incontro in Federazione, con gli altri esponenti delle altre categorie e siamo arrivati al dunque, non credo che ci siano più ostacoli. Quindi ritengo che il Consiglio Federale del 21 novembre dovrà ratificare l’avvenuto accordo sulla riforma dei campionati”.
Dopo anni e anni si è arrivati alla quadratura del cerchio.
“Esatto, sono anni che inseguiamo questo obiettivo. Il salvataggio del sistema dipende anche da questo accordo”.
Quindi in soldoni, cosa cambierà dalla prossima stagione (2013/14), quella prima dell’avvio del sistema a 60 squadre in Lega Pro?
“Glielo dico subito, è molto semplice: ci saranno le canoniche 69 squadre. Verrà allargata la fetta delle società che parteciperanno ai play off, ci saranno più promozioni dalla 2^ Divisione. In questo campionato, per evitare che si vivacchi proprio in prospettiva di una riforma che unirà tre gironi da 20 squadre, ci saranno degli incentivi per invogliare le società a salire di categoria. Di conseguenza, per arrivare al numero di 60 squadre, ci dovranno essere più retrocessioni nel mondo dei dilettanti”.
Cos’è cambiato negli ultimi tempi con l’Aic, visto che c’erano stati degli scontri molto aspri con il loro presidente Damiano Tommasi.
“Non ho mai visto posizioni insormontabili, se una categoria dà delle garanzie dove vengono rispettati i diritti di tutti, non capisco dove sia il problema. Alla fine si è trovato un punto d’incontro perché tutti si sono resi conto che questa riforma non toglie nulla a nessuno, anzi aumenta le tutele per i presidenti virtuosi, dando garanzie ai giocatori, i quali da questa riforma troveranno dei vantaggi non indifferenti, perché lavoreranno in società dove verranno pagati fino all’ultimo centesimo. Tornando alla sua domanda: per approvare la riforma ci vogliono i numeri. Nel prossimo consiglio federale del 21 novembre ci siederemo al tavolo e ci conteremo, in modo tale da attuare la delibera che è già in Consiglio Federale, ma che andrà in vigore se ci saranno i due terzi degli aventi diritto per l’approvazione. Molto semplice”.
Si è parlato di tetto di spesa per le società. Cosa significa?
“Un presidente può gestire la sua società come vuole - mettiamo in chiaro questa cosa -però deve presentare un bilancio preventivo delle spese per tutta la stagione, perché non si può continuare con le pezze ogni anno. Se tu società A dichiari di avere un costo di 60, devi avere anche dei ricavi per la stessa cifra. Mentre se una società ricava 50 ma spende 60 deve dare delle garanzie. E’ finito il tempo in cui la Lega Pro doveva rifondere i giocatori per i guasti delle società, faccio l’esempio del Catanzaro ma ne potrei citare tanti altri”.
Appuntamento a Roma il 21 novembre per l’agognato sì alla riforma dei campionati.

www.tlp.com

1 commento:

sor guido ha detto...

Vedrete la riforma sarà .... almeno 9 squadre fallite a giugno che non si riscriveranno più al campionato e lega pro ad un sola divissione e a 3 gironi da 20 squadre già dalla prossima stagione.
Salvarsi quest'anno corrisponde ad essere promossi.