Svezia 1958 (8-29 giugno) – Campione:
Brasile
Formazione della finale: Gilmar
D.Santos Bellini Orlando N.Santos Garrincha Didì Zito Zagallo Pelè
Vavà – All.Feola
Marcatori della finale: Liedholm (S)
Vavà (B) Vavà (B); Pelè (B) Zagallo (B) Simonsson (S) Pelè (B)
Percorso dei vincitori: Brasile-Austria
3-0 Brasile-Inghilterra 0-0 Brasile-Urss 2-0; Brasile-Galles 1-0;
Brasile-Francia 5-2; Brasile-Svezia 5-2
Piazzamenti: 2.Svezia. 3.Francia,
4.Germania Ovest
Partecipanti: 16
Capocannoniere: Fontaina (13 reti)
Media reti: 3,6 a partita
Finalmente è Brasile.
In un mondo dove Kruscev prende le distanze dagli estremismi di Stalin e dove gli arabi si compattano contro Israele, un ragazzino diciottenne permette ai giocolieri carioca di affermarsi nella manifestazione iridata, traguardo tanto atteso quanto meritato.
In un mondo dove Kruscev prende le distanze dagli estremismi di Stalin e dove gli arabi si compattano contro Israele, un ragazzino diciottenne permette ai giocolieri carioca di affermarsi nella manifestazione iridata, traguardo tanto atteso quanto meritato.
Manca la Nazionale azzurra, per l'unica volta nella storia iridata, fatta eccezione per la scelta di non andare in Uruguay.
Stavolta gli oriundi, peraltro di nome
(Ghiggia e Schiaffino), non salvano dall'eliminazione in quel di
Belfast: sarebbe bastato un pareggio, punteggio verificatosi nella
prima gara (2 a 2) non omologata su richiesta italiana, per l'assenza
di un arbitro Fifa.
Fontaine |
Per la prima volta sono presenti
assieme le quattro Nazionali britanniche, manca l'Uruguay eliminato
dal Paraguay ed in altre grandi Nazionali mancano alcuni importanti
attori: il trio Angelillo-Maschio-Sivori nell'Argentina, in quanto
gli 'angeli dalla faccia sporca' sgambettano in un campionato estero,
il Pompierone Nordhal, capocannoniere rossonero a ripetizione
(identica motivazione) ed una parte del Manchester United, caduto a
Monaco di Baviera in una sciagura aerea al rientro da una partita di
Coppa Campioni a Belgrado.
Molte le stelle disseminate sul podio
accanto ai fenomenali Pelè e Garrincha: i due rossoneri Gren (pur se
attempato, sempre Professore) e Liedholm (il Meazza in una
circostanza applaudirà un suo errore, proprio perchè 'evento'), coi
compagni Hamrin e Skoglund, i transalpini Fontaine (di origine
marocchina) e Kopa (di origine polacca, in gioventù minatore prima
di fare carriera nello Stade Reims e nel Real Madrid, presente anche
in Svizzera); il primo realizza inoltre il maggiore numero di reti in
una singola manifestazione iridata (13 in 6 partite), prima di
interrompere la carriera anzitempo, causa infortunio.
Il Brasile presenta, oltre alle qualità individuali, un'innovazione tattica volta alla coesistenza di un calcio propositivo e di una difesa più organizzata, se non altro in quanto composta da quattro elementi, idea rubata da Feola a Guttman, allenatore giramondo di passaporto ungherese protagonista con Benfica, Milan e San Paolo, appunto.
In tale modulo i due centrocampisti
ricoprono le due fasi di gioco ed i due laterali (non più terzini)
alimentano costantemente l'azione di attacco; è un modulo anche
dispendioso che necessita di buone doti tecniche di base.
In attacco parte titolare con due gol all'Austria Altafini; nel corso del girone la 'commissione interna' (l'Airone Nero Didì, Nilton Santos e Zagallo) sollecita Feola a qualche cambiamento (Garrincha e Pelè con Zito in cabina di regia) per la gara contro i sovietici, al loro primo Mondiale.
Pelè |
Gren e Liedholm |
Le forze fresche sono dirompenti:
Garrincha con un avvio impressionante spacca la partita e dà il via
libera ad una cavalcata vincente proseguita nei quarti da Pelè che
sigla il suo primo gol al Galles privo di Charles, vincitore
sull'Ungheria nello spareggio del loro girone.
5 a 2 duplice per alzare in maglia blu al Ràsunda la Rimet, in rimonta nella finale coi gialloblu padroni di casa: famosa la rete del vantaggio (pallonetto sul difensore e conclusione al volo) di Pelè, realizzatore della metà delle reti dei due incontri.
Sarà l'unico trionfo in Europa di una Nazionale non europea.
5 a 2 duplice per alzare in maglia blu al Ràsunda la Rimet, in rimonta nella finale coi gialloblu padroni di casa: famosa la rete del vantaggio (pallonetto sul difensore e conclusione al volo) di Pelè, realizzatore della metà delle reti dei due incontri.
Sarà l'unico trionfo in Europa di una Nazionale non europea.
Curosità - Dondinho, padre di Pelè,
interrompe sul più bello la carriera da giocatore coll'Atletico
Mineiro causa un infortunio provocato da Augusto, capitano della
Nazionale del '50; la coppia Garrincha-Pelè disputa quaranta partite
in Nazionale in otto anni: tra l'Urss ed il Portogallo, nessuna
sconfitta; O rei non ama il nomignolo Pelè, ma va fiero del suo nome
Edson (omaggio ad Edison): ha realizzato 1279 reti (secondo al solo
Friedenreich, a quota 1329 gol) ed è il solo ad avere vinto tre
Mondiali.
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