Germania Ovest 1974 (13 giugno-7
luglio) – Campione: Germania Ovest
Formazione della finale: Maier Vogts
Breitner Schwarzenbeck Beckenbauer (c) Overath Bonhof Grabowski
Muller Hoeness Holzenbein – All.Schon
Marcatori della finale: Neeskens (P)
Breitner (G) Muller (G)
Percorso dei vincitori: Germania
Ovest-Cile 1-0 Germania Ovest-Australia 3-0 Germania Ovest-Germania
Est 0-1; Germania Ovest-Jugoslavia 2-0 Germania Ovest-Svezia 4-2
Germania Ovest-Polonia 1-0; Germania Ovest-Paesi Bassi 2-1
Piazzamenti: 2.Paesi Bassi, 3.Polonia,
4.Paesi Bassi
Partecipanti: 16 squadre
Capocannoniere: Lato (7 reti)
Media reti: 2,55 a partita
La crisi energetica causata dalla
guerra in Medio Oriente, col costo petrolifero schizzato alle stelle,
il Watergate scoppiato sulla presidenza Nixon, l'assassinio di
Allende incorniciano il Mondiale numero dieci, organizzato dalla
Germania Ovest che aveva vissuto circa due anni prima un'Olimpiade
scossa dall'attentao di Settembre Nero nei confronti degli atleti
israeliani.
La prima Coppa del Mondo premierà i
padroni di casa, già Campioni europei in carica: la scultura, cinque
kili d'oro, è creata dall'italiano Cazzaniga; per esigenze
televisive c'è una partita in più e per la prima volta sono
assicurati gli strumenti di lavoro, le gambe.
Tip e Tap |
Sanon |
Il Mondiale delle basette vive un gioco
moderno grazie a due
Nazionali: Paesi Bassi (assenti nella fase
finale dal '38) e Polonia, quest'ultima reduce dall'eliminazione
nelle qualificazioni dell'Inghilterra, che non approderà neppure
alle fasi finali argentine.
L'orso sovietico rinuncia allo
spareggio col Cile, per protesta contro il regime di Pinochet,
contestato dalla maglia rossa di Panatta nella vittoriosa finale di
Davis a Santiago due anni dopo.
Tip e Tap le due mascotte del torneo.
Gara inaugurale tra Brasile e
Jugoslavia: 0 a 0, nel girone dove la cenerentola Zaire incassa il 9
a 0 slavo.
Le scuole che dominano ampia parte del
decennio europeo a livello di Club in Europa (Ajax e Bayern) si
appropriano della finale bavarese.
Come accadde all'Ungheria, i Paesi Bassi di Michels stravolgono canoni tattici per lasciare un segno di bellezza e di malinconia: due finali raggiunte e perdute contro i padroni di casa, inframezzate da un podio europeo.
Il perfezionatore del calcio totale,
dopo i successi con Ajax e Barcellona (guarda caso Club fautori del
gioco collettivo e guidati da maestri orange) otterrà il giusto
riconoscimento internazionale colla propria Nazionale sul finire
della carriera, sempre in Germania Ovest (Europeo vinto 2 a 0
sull'Urss).
Cardini dell'Arancia Meccanica sono pressing e fuorigioco, ma senza una buona tecnica individuale media i ripropositori di questo stile di gioco sono solo epigoni: tutti sanno spostarsi lungo lo spartito secondo ingranaggi oliati, colla necessaria visione di gioco e condizione atletica.
Sembra di assistere a balletti
classici, Nureyev interpretato dal numero quattordici.
Oltre la rapidità (anche di pensiero)
del Profeta a tuttocampo Cruijff emergono il lancio di Krol, la regia
di Neeskens e le ali Rensenbrink e Rep.
Nell'immaginario rimane Jongbloed, il
primo portiere sulla soglia dell'area di rigore, abile forse più coi
piedi che colle mani.
Il tre volte Pallone d'Oro Cruijff è
anche col tempo bandiera catalana, oltre che genero del re del
commercio in diamanti.
La Nazionale di Valcareggi, la cui spedizione negativa è romanzata da Arpino in Azzurro tenebra, gioca sotto pressione, forte di buone amichevoli internazionali (per la prima volta corsari a Wembley grazie a Capello) e dell'imbattibilità di Zoff (1142 minuti): un torneo dove i reduci del Messico avrebbero dovuto portare a fondo il loro percorso diventa incolore finale di carriera azzurra per molti (Mazzola, Riva e Rivera).
Il gestaccio di Long John al ct
fotografa l'immediato scioglimento delle nostre ambizioni: la squadra
non esprime i suoi valori ed il 3 a 1 ad Haiti, peraltro andata in
vantaggio, inciderà sulla differenza reti.
La sconfitta colla Polonia ha l'aggravante di un presunto tentativo di combinare il pareggio.
La sconfitta colla Polonia ha l'aggravante di un presunto tentativo di combinare il pareggio.
La seconda fase si sviluppa con un
ulteriore girone all'italiana per designare le finaliste: i padroni
di casa perdendo il derby coi cugini orientali scivolano nel girone
meno qualitativo e lo dominano, ancella la Polonia dall'ala Lato, del
regista Deyna, del possente centravanti Szarmach e del portiere
Tomaszewski; i Paesi Bassi eliminano sotto la pioggia di Dortmund con
una lezione qualitativa i campioni in carica che, costretti a
metterla sul piano fisico, si mettono contro la loro natura a
picchiare.
Beckenbauer e Cruijff |
Nonostante il vantaggio su rigore al
primo minuto (azione avviata da centrocampo senza interruzione
tedesca), si afferma la Germania Ovest, squadra concreta, esperta a
certi livelli, con buonissimi giocatori: Schon si limita a coprire
gli spazi ed affidare il gioco a Beckenbauer ed Overath,
finalizzatore superbo Muller, secondo solo a Ronaldo come marcatore
nelle fasi finali della manifestazione iridata.
Curiosità - Sanon segna anche l'altra
rete haitiana; Sparwasser decide la sfida tutta tedesca; il difensore
dello Zaire Mwepu scatta dalla barriera a colpire la palla (pressioni
di Mobutu), ma la punizione spetta al Brasile.
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