Spagna 1982 (13 giugno-11 luglio) –
Campione: Italia
Formazione della finale: Zoff Gentile
Cabrini Bergomi Collovati Scirea Oriali Tardelli Rossi Conti
Graziani (Altobelli; Causio) – All.Bearzot
Marcatori della finale: Rossi (I)
Tardelli (I) Altobelli (I) Breitner (G)
Percorso dei vincitori: Italia-Polonia
0-0 Italia-Perù 1-1 Italia-Camerun 1-1; Italia-Argentina 2-1
Italia-Brasile 3-2; Italia-Polonia 2-0; Italia-Germania Ovest 3-1
Piazzamenti: 2.Germania Ovest,
3.Polonia, 4.Francia
Partecipanti: 24 squadre
Capocannoniere: Rossi (6 reti)
Media reti: 2,81 a partita
Il mondo vive momenti di tensione per
gli attentati a Reagan e Wojtyla, lo sport piange a Zolder
Villeneuve.
Naranijto è la mascotte del Mundial
per eccellenza, quello che resta nei cuori degli appassionati
tricolori e che prende il via in una Spagna che, terminata la sua
transizione democratica, entra nella Nato; la formula amplia il
numero delle finaliste, in particolare europee, ma è discutibile la
struttura della seconda fase: quattro triangolari per qualificare le
semifinaliste che saranno europee, fatto che verrà bissato in
seguito nell'edizione tedesca.
Naranjito |
Al via per la prima volta i cinque
continenti e le sei confederazioni della Fifa (formalmente
ventiquattro anni dopo l'Australia si qualificherà come oceanica e
giocherà la fase finale da asiatica), debutti per Honduras, Kuwait,
il cui sceicco entrerà in campo a contestare una rete transalpina
(poi annullata) nel 4 a 1 del girone, e Nuova Zelanda, dopo uno
spareggio contro la Cina.
Bearzot raccoglie i frutti della
manifestazione iridata precedente, Pablito risorge dopo la squalifica
di due anni legata al totonero: per levargli pressione, dacchè aveva
ripreso l'attivita' agonistica giusto ad inizio maggio (a posteriori
si potrebbe affermare che in quel pomeriggio al Friuli l'Italia
inizia a vincere il suo Mondiale..), il Vecio non convoca bomber
Pruzzo, ma l'innocuo Selvaggi, raccomandandogli bonariamente di non
portare le scarpette, in quanto non avrebbe giocato.
A Vigo gli azzurri sono spenti, tre pareggi ed una differenza reti migliore consentono il passaggio del turno a discapito dei leoni camerunesi: la stampa monta quotidiane polemiche, la federazione non sa fare scudo, i tifosi approcciano il gironcino del Sarrià, secondo stadio di Barcellona, coll'umore del colore della divisa di capitan Zoff, incaricato di gestire quel che rimane del rapporto coi media.
La Germania Ovest a fatica passa
assieme all'Austria: l'inattesa sconfitta al debutto coll'Algeria di
Belloumi e Madjer costringe al successo nella gara conclusiva cogli
austriaci già qualificati, partita giocata conoscendo il risultato
algerino.
Vittoria col minimo scarto deve essere
(Patto di Gijòn), vittoria col minimo scarto è.
L'Ungheria surclassa 10 a 1 El
Salvador, tornato al Mondiale dopo dodici anni: è la seconda gara
iridata con più marcature; lo stesso girone aveva aperto la
manifestazione iridata col Belgio, sconfitto dalla Germania Ovest
nella finale europea di Roma, abile ad imbrigliare l'Argentina,
regolata dalla rete di Vandenbergh.
Se il Brasile rifila una quantità
industriale di reti agli avversari, la Spagna padrona di casa disputa
un girone mediocre: pareggio cogli honduregni e sconfitta contro i
nordirlandesi di Whiteside, tuttora il più giovane giocatore ad
avere disputato un Mondiale.
Francia e Polonia dominano il loro
gironcino, i loro leader, Platini e Boniek, regaleranno in coppia
successi ai bianconeri; la Germania Ovest è invece avvantaggiata dal
comportamento sportivo delle Furie Rosse che, seppure eliminate, non
cedono all'Inghilterra di Robson.
Arrivano le sfide catalane per gli
azzurri, chiamati all'improbo compito di affrontare le due
sudamericane rimaste in corsa.
Rossi dà segnali di risveglio sul
piano della mobilità e dello scatto, le sue qualità migliori
assieme all'opportunismo, ma sono Tardelli e Cabrini ad infilare
Maradona e compagni, battuti più nettamente ancora dal Brasile che
può dunque gestire il pareggio cogli azzurri.
I favoriti brasiliani sono privi di un
finalizzatore della mole di gioco prodotta da Cerezo, Falcao,
Socrates e Zico, tutti con esperienze nel campionato italiano;
l'armadio Serginho puo' solo 'spizzare' per gli inserimenti da
dietro.Il tecnico friulano imposta la partita sulla marcatura del
'libico' Gentile (buon francobollatore di Maradona, al suo primo
Mondiale) su Zico e su come contenere Serginho stesso: o lo si
anticipa (ruolo delegato a Collovati), o si rischia l'uno contro uno
col talentuoso centrocampista che sale.
Quel giorno entra nella storia Rossi,
primo a realizzare una tripletta al Brasile.
Rossi e Falcao |
Nota di merito per il baffuto
diciottenne Zio Bergomi, subentrato a Collovati.
La pratica Polonia viene facilitata
dalla squalifica di Boniek, mattatore nel gironcino del Camp Nou e
dallo stato di grazia di Rossi: è finale colla Germania Ovest,
protagonista di un'epica semifinale a Siviglia, dove la Francia si
era portata sul 3 a 1 durante il primo supplementare.
Istantanee della lunga serata l'uscita
scomposta di Scuhmacher su Battiston e la serie dei rigori.
Bearzot |
Al Bernabéu il rigore calciato a lato
dal Bell'Antonio per fallo su Bruno Conti da Nettuno, a detta di Pelè
il migliore giocatore della manifestazione, fa temere un
contraccolpo, ma la ripresa è solo azzurra: aveva ragione Bearzot a
sostenere che la velocità non sarebbe stata pareggiata dalla potenza
atletica.
Curiosità – Germania Ovest-Francia è
la prima gara iridata decisa dalla lotteria dal dischetto; i
brasiliani danno il nome di Rossi ad una malattia tropicale; lo
scopone (coppie: Bearzot-Causio, Pertini-Zoff) sull'aereo di ritorno
racconta al meglio l'affetto sincero che la gente ha provato verso
quella Nazionale e quel Presidente.
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