mercoledì 18 gennaio 2012

Errare è umano, perseverare ......

Ieri le notizie, o presunte tali, che arrivavano da Monzello, per un giorno, mi avevano dato la sensazione di una società Monza Brianza 1912 quasi normale:
  •  Riunione dello staff dirigenziale per discutere, a torto o a ragione è un altro discorso, del cambiamento della guida tecnica di una prima squadra a fronte di una bruttissima situazione di classifica e di una ancor più brutta sconfitta interna in un importantissimo spareggio.
  • Indiscrezioni su un quasi certo colpo di mercato che avrebbe dovuto portare in biancorosso un giocatore, almeno sulla carta, decisivo per riaccendere le speranze di salvezza.

Invece, senza entrare nel merito delle fonti di tali notizie poi disattese, siamo presto tornati alla dura realtà di una società retta da una sola persona che si occupa dei nostri amati colori come terzo lavoro dopo quello di calciatore professionista di un grande club e di public relations man per i vari contratti pubblicitari che la sua fama gli assicura.

Ecco al di la del nepotismo di voler far giocare parenti, amici e amici degli amici inadeguati per la categoria è stato e purtroppo continua ad essere questo l'errore maggiore del nostro non beneamato governatore ombra, che ha accentrato su di se, già oberato di altre incombenze e priorità, tutto l'aspetto tecnico, mettendo ai posti dirigenziali o degli yes men senza arte ne parte o dei manager privi della ben che minima competenza calcistica.

Caro Clarence, una societa di calcio professionistica, anche se solo di terza serie, va gestita, appunto, da professionisti seri e competenti  a tempo pieno, la maglia che schezosamente ti avevamo messo addosso in tempi non sospetti non è quella di una società di calcio dopo-lavoristico che fa i tornei dei bar, ma quella di una squadra che da sempre ha rappresentato l'orgoglio sportivo di una città italiana, nazione in cui il calcio è "religione", di oltre 120.000 abitanti.