martedì 18 ottobre 2011

Dalla parte del tifoso


Commenti e opinioni di un tifoso, sempre e comunque dalla nostra parte.

Ottanta % sono le possibilità di sopravvivenza del Monza Brianza 1912 a detta del presidente Luca Magnoni.
Se tale responso fosse stato dato da un buon dottore al capezzale di un malato grave ci sarebbe stato di che rallegrarsi, ma visto che chi ha rilasciato tale dichiarazione è la stessa persona che aveva detto " Se ci sarà la possibilità faremo di tutto per essere ripescati" allora non ci resta altro che attendere gli eventi e riprendere la frase di chiusura dell'ottimo (non come Mercandalli) Camillo Chiarino che nel suo articolo su MB News scrive: "Sarebbe drammatico, sportivamente parlando, se il Monza scomparisse proprio nell'anno del centenario della sua fondazione" e, aggiungo io, le tragedie, anche quelle delle persone comuni, fanno sempre notizia, figuriamoci se implicato c'è un VIP come un grande campione di calcio internazionale, conosciuto anche come filantropo.
Chi ha orecchie per intendere intenda!

Non era questa la notizia con il quale avrei voluto aprire la mia rubbrica settimanale, mi sarebbe piaciuto molto di più poter mettere in primo piano la nostra prima vittoria stagionale al Brianteo, purtroppo per questo dovremmo aspettare almeno altri 15 giorni.
Con l'Avellino è andato tutto come da ormai consueto e triste copione: Monza con 5 difensori (troppi!) che fatica a fare gioco, nostro vantaggio inaspettato al quale, subito dopo un rigore non accordatoci per mani in aria di un difensore avellinese (apparso evidente dalla curva), fa seguito la consueta dormita difensiva che porta al pareggio dei nostri avversari con anesso colpo di sfiga finale consistente nel palo pieno su tiro a colpo sicuro di Da Matta a pochi secondi dal triplice fischio.

A onor del vero il pareggio è risultato giusto ma rimane il rammarico perché domenica, come in altre occasioni, alcune scelte di Motta non hanno convinto.
Certo non è facile mettere in campo una squadra equilibrata con una rosa lacunosa in alcuni ruoli, ma se errare è umano perseverare su certi elementi dimostratisi a più riprese inadeguati potrebbe rivelarsi diabolico, Castelli in vece di Mercandalli docet.

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