lunedì 13 giugno 2011

Bianco - Rosso - Azzurro

C'erano una volta pochi anni fa in un paese vicino vicino due cittadine di provincia del nord ovest che avevano due squadre di calcio molto ma molto simili.

Entrambe militavano nel campionato di terza serie di quel paese ed avevano, più o meno, uguale blasone, erano alla ricerca di riscatto dopo anni bui, avevano tifoserie simili per calore e quantità, un centro sportivo il cui nome finiva in "ello" e gli allora presidenti non erano più in grado di reggere da soli l'onere di una squadra di calcio professionistico, l'unica differenza visibile stava nei colori delle maglie dei giocatori, bianco rosso per gli uni bianco azzurro per gli altri.

A questo punto le due strade si dividono, i più fortunati, i Biancoazzurri, vengono acquistati da un imprenditore neofita del calcio, che ironia della sorte solo l'anno prima aveva cercato di acquistare i Biancorossi, che per portare avanti un progetto nel quale i suoi interessi personali vanno di pari passo con l'escalation della squadra, si circonda di gente serie e competente raggiungendo in pochi anni il paradiso calcistico di quel paese la mitica "serie A".

I Biancorossi, al solito, i più sfortunati vengono più che venduti direi regalati dal vecchio presidente in crisi di liquidità ( ricordate quello che solo un anno prima non aveva voluto cedere la squadra al neo presidente dei Biancoazzurri ) ad una cordata composta da una cozzaglia di affaristi senza scrupoli alla cui testa c'è un famoso e acclamato giocatore di calcio straniero che dopo essersi circondato di persone inette e incompetenti atte solo ad esaudire i suoi capricci, regge le sorti dei Biancorossi con tale superficialità, nepotismo, disprezzo della centenaria passione dei tifosi da farli precipitare nell'ultimo girone infernale del calcio professionistico la famigerata "seconda divisione", ma oltre il danno la beffa dichiara pure, in preda ad un delirio di onnipotenza, che i "tifosi Biancorossi dovrebbero ringraziarlo".

Morale della favola: caro Biancorosso, quando in futuro qualcuno ti dirà che "Nella realtà del calcio odierno la tua squadra può ambire al massimo ad un anonimo campionato di terza serie ( prima divisione )"ripensa alla favola dei Biancoazzurri e non credergli, vorrà solo dire che sei ricaduto un'altra volta nella .... palta.

2 commenti:

grauwen ha detto...

Bellissima la favola, anche se , come sempre, noi la dobbiamo leggere dal lato sbagliato della pagina.....

sor guido ha detto...

Istruzioni: Da non leggere ai bambini la sera prima di dormire, altrimenti sarebbero i papà a non chiudere più occhio.