mercoledì 2 maggio 2012

Dalla parte del tifoso

INDEGNI
DIGNITA', questa è la parola chiave per un tifoso del Monza.
Chi ha il sangue biancorosso è consapevole di "tenere" per una piccola squadra che non vincerà mai qualcosa d'importante, probabilmente non andrà mai in serie A e molto spesso gli toccherà assistere a delle sconfitte; non è un problema, non è il vincere o perdere che conta, se fossimo alla ricerca di gioie e allori sarebbe facile tifare Milan, Inter o Juve.
Ciò che veramente avvilisce e mortifica il nostro orgoglio, la nostra monzesità non è la sconfitta in se ma la perdita della dignità e, in quel senso, la resa senza combattere nel match point salvezza di domenica scorsa al Brianteo contro un pisa infarcito di riserve e con la testa alla finale di coppa è stata una delle pagine più nere della nostra travagliata storia.

Il "buon" Motta, nel dopo gara, si è giustificato dicendo "Sbagliare questo tipo di partite è il nostro marchio di fabbrica".
E no caro Gianfranco da Rugginello il non avere un minimo di gioco e di schemi che aiutino dei giocatori scarsi e senza attributi a tirar fuori il meglio in questo tipo di partite è il tuo marchio di fabbrica e solo l'anomalia di una società di affaristi e speculatori a cui non interessano i risultati sportivi ti tiene, ancor oggi, seduto su quella panca al quale mi sembri "attaccato" come i politici agli scranni del parlamento.