giovedì 28 luglio 2016

E' l'ora!

C1 SIAMO?

Sapete tutti quanto io sia ottimista per natura ma, scusatemi, tutto questo entusiasmo non riesco ad averlo in quest'occasione.

Non c'è l'ufficialità e tanto mi basta per non stappare la bottiglia "di quello buono". Ma non è tanto questa situazione surreale,
dove siamo arrivati a metà classifica dopo un campionato "di stenti" (tecnici) e ci ritroviamo comunque a sognare, bensì il fatto che gioire per una salvezza o per una promozione sul campo non può essere mai uguale all'essere felici per una promozione a tavolino. Ricordo mille delusioni sportive. Carovane di auto e di pullman che si sono riversate nella Portoguaro così come nella Tortona di turno. Esiti diversi, emozioni sempre e comunque tante. Qui, invece, l'emozione è solo nelle dichiarazioni di Tizio o nel vedere il titolo del giornale. Non è nemmeno lontanamente pensabile di accomunarla alla mezz'ora susseguente la vittoria col Pordenone. Altra stagione "di stenti" (economici in quel caso) ma comunque di grandi, grandissime emozioni.

Non vorrei che qualcuno mi inserisse tra i detrattori di questa società o tra quelli che sostengono la tesi per la quale la promozione non la meritiamo. Anzi sono certamente dalla parte di chi ci vuole inserire nel novero delle società virtuose visto che abbiamo fatto una stagione economicamente regolare, senza indebitarci con fornitori e/o erario e avendo pagato fino all'ultimo centesimo ogni dipendente ed ogni giocatore. Questo è più che sufficiente.

E' anche vero, però, che non mi sento di mettermi tra gli entusiasti per questa (ricordo a tutt'oggi eventuale) promozione. Non ce la siamo meritata sul campo, questo è vero, e se l'avremo sarà solo perchè abbiamo una forza economica maggiore rispetto al Pontisola ed al Ciliverghe (cito due esempi senza voler essere offensivo ma, al contrario, volendo evidenziare due realtà certamente ben gestite nonostante i pochi "spicci" a disposizione). Si potrebbe sostenere che è la legge del più forte, non certo del più bravo, ed anche in questo caso la meritocrazia (grazie ai 250k euro a fondo perduto) viene buttata nel cesso. E' esattamente l'esempio di Italia che non mi piace. Ma non per questo ritengo sbagliato approfittarne ed è così che mi ritrovo a stimare Presidente e società per lo sforzo profuso ed anche solo per averci provato, con una strategia molto intelligente portata avanti a fari spenti.

Infine, se mai dovessimo davvero venire ripescati in Legapro, il mio monito però diventerebbe:"Non ce la siamo meritati l'anno passato, vediamo di meritarcela ora!" Quindi, non mi va di gioire più di tanto ma di sensibilizzare Presidente e società dicendo che non sarà sufficiente conquistarsi la Legapro con carte bollate, bisognerà anche dimostrare di essere in grado di allestire una squadra che in quella categoria meriti di starci. Non verranno accettate le scusanti dei 250k euro spesi a fondo perduto (l'anno scorso erano 350k ma poco cambia), del poco tempo a disposizio
ne per allestrire la rosa (quest'anno siamo partiti a giugno ...) e/o del poco pubblico che riempie il Brianteo (nonostante l'annus horribilis l'anno passato la presenza è stata più che accettabile). Quando metti in piedi un progetto "formalmente ineccepibile", come è stato riconosciuto essere quello della domanda di ripescaggio, devi anche aver fatto anche i conti con la realtà che andrai ad affrontare e cioè una realtà tecnicamente, economicamente e politicamente molto diversa da quella affrontata finora.
 
Concludendo, l'obiettivo non cambia, che sia il 4 agosto di quest'anno o, si spera alla peggio, a giugno del prossimo, il ritorno in C1 è obbligatorio. E questa società si sta certamente meritando il nostro appoggio anche perchè ...

LA NOSTRA FEDE NON RETROCEDE, MAI!

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