Fonte: Il giornale di Vicenza
Di solito non si inizia dall'ultima risposta, ma in questo caso è
talmente chiara e sintetica quella che ci ha dato l'assessore allo sport
Umberto Nicolai che abbiamo deciso di cominciare da qui, così da far
capire subito la posizione dell'amministrazione comunale nei confronti
della tristissima vicenda che sta “strozzando” il Vicenza Calcio. «Che
succeda quel che deve succedere - ci dice l'assessore Nicolai prima di
salutarci - ma mettiamoci un punto finale a tutta questa storia e
ripartiamo da zero, mi rendo conto che dirlo è molto doloroso, ma sono
sicuro che i veri tifosi resteranno comunque legati ai colori
biancorossi». Secco e chiaro. Ma adesso ripartiamo all'inizio
dell'intervista. «Mi creda, quanto sta accadendo - inizia a spiegare
l'assessore allo sport - spiace non solo ai tifosi ma a tutta la città,
però per troppi anni si è sperato nel miracolo e invece la realtà ci
dice che all'orizzonte non c'è nessuna prospettiva». Negli ultimi anni
con il Vicenza si è scivolati sempre più in basso ed ora si è ad un
passo dal baratro. «Il fatto è che ci è sempre stato fatto credere che
dietro l'angolo ci fosse una soluzione positiva ed invece io credo che i
dirigenti sapessero che le cose si stavano aggravando sempre di più e
così siamo arrivati all'attuale situazione». In questi tre anni ogni
tanto pareva di essere vicini alla cessione della società, poi però non
se n'è fatto nulla. «Ed è questo che non capisco, mi chiedo: perchè chi
si è avvicinato non è mai arrivato ad un'offerta finale chiara? Allora
delle due l'una: o non erano proposte valide o chi vendeva cedeva
qualcosa di diverso da quello che sembrava. Purtroppo di reale c'è una
cosa: l'attuale situazione del Vicenza che si trova appunto al
collasso». Il presidente del Centro di coordinamento Salomoni in
un'intervista al nostro giornale si chiede: dove sono le forze
politiche? E aggiunge: possibile che le istituzioni siano sorde? «Tutto
quello che si poteva fare nel rispetto delle regole e di tutti i
cittadini è stato fatto: ad esempio siamo venuti incontro alla società
con l'affitto dello stadio, con i lavori stessi che necessitano per il
Menti. Dirò di più, a livello personale il sindaco Variati, senza tanti
squilli di tromba, non solo ha cercato di contattare alcuni imprenditori
ma si è mosso per agevolare la trattativa, proponendosi come persona al
di sopra delle parti tra chi vende e chi vuole acquistare, che deve
fare di più un'amministrazione?». La realizzazione del nuovo stadio
avrebbe forse facilitato la vendita della società? «Non lo so, di sicuro
abbiamo dato la nostra disponibilità e chi deve saperlo lo sa bene,
certo, ripeto, sempre nel rispetto delle regole. Ma poi il problema è un
altro a mio avviso, qui stiamo parlando di una società di cui non si
ancora oggi quale sia la reale situazione economico-finanziaria, di
numeri ne girano tanti, continuo a trovare persone che dicono di sapere,
ormai ho sentito le cifre più disparate, ma la verità chi la sa?». E
dunque non farete nulla? «Si deve capire che noi proprio come
amministrazione abbiamo degli obblighi ben precisi prima di tutto verso i
nostri cittadini che, in questo periodo di grande crisi, non hanno
nemmeno i soldi per arrivare in fondo al mese. Poi guardi lo sport, e io
lo so bene, sta subendo grandi danni da questa crisi, ogni settimana
chiude una società sportiva, quelle che resistono sono obbligate a
ridurre all'osso le spese, e tutte si rivolgono a noi, ma noi che
possiamo fare? Bisogna prendere atto che l'attuale difficilissima
situazione finanziaria non ci permette di impegnarci economicamente per
le società sportive, perchè prima si deve pensare ai bisogni primari dei
cittadini». E lo dice proprio lei che è assessore allo sport? «Certo,
perchè sono consapevole che di soldi ce ne sono pochi e vanno spesi
prima di tutto per le necessità vere dei cittadini. E poi, con molto
rammarico, ma devo anche dire che se non c'è una classe dirigente di
livello nessuna società può sopravvivere, mi pare scontato che la crisi
del Vicenza non sia nata oggi. Qui ci volevano programmi seri di
gestione capaci di guardare al futuro ed invece ho l'impressione che si
sia sempre pensato che prima o sarebbe successo il miracolo». Per
chiudere un suo giudizio sull'ultima trattativa con la cordata
svizzero-kosovara? «Da quello che ho letto non mi ha mai convinto, mi
pare che ormai si sia al tormentone dell'estate: fai tu, no prima tu, e
intanto passa il tempo. Mi spiace per i tifosi, perchè mi rendo conto
che vengono illusi ancora una volta e poi che sono così esasperati che
ormai si aggrappano a tutto con la speranza di poterne venir fuori».
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