lunedì 26 settembre 2016

Gattopardismo

Gattopardismo è un termine che deriva dal famoso romanzo di Tomasi di Lampedusa. Quanti di voi sono stati costretti a leggerlo a scuola? Io sono tra questi ... E mi è pure piaciuto. Ahhhh, ho capito, voi siete tra quelli che non volendo leggerlo si sono sciroppati il film in vhs sdraiati sul divano con il pacchetto di Cipster. Vabbè, avete barato ma potreste comunque risalire al significato della parola. Gattopardismo rinchiude in se il concetto del "cambiare tutto per non cambiare nulla". 

Noi fummo i Gattopardi, i Leoni: chi ci sostituirà saranno gli sciacalletti, le iene; e tutti quanti, gattopardi, sciacalli e pecore, continueremo a crederci il sale della terra.

E così è capitato anche a noi. La rosa è cambiata in quasi tutti i suoi elementi per cercare di rimediare agli errori commessi l'anno passato dovuti alla fretta e ad alcune scelte più o meno discutibili. Ma è buona cosa fare attenzione a non gettar l'acqua sporca con il bambino dentro ... Operazione che pare essere riuscita alla perfezione se è vero che ieri i protagonisti dei due goal sono anche gli unici due titolari della scorsa stagione che sono stati riconfermati, Palazzo e D'Errico. Il primo autore di un goal di pregevole fattura a Busto e se non fosse stato per i tanti, forse troppi, errori nella partita con il Bolzano sarebbe già il leader indiscusso di questo gruppo. E non dico che non lo sia comunque. Il secondo è trascinatore in campo, l'uomo grimaldello, l'unico che salta avversari come cinesini durante un normale allenamento (mi autocito visto che è piaciuta l'immagine) e che trova, ancora una volta, la porta come solo lui sa fare. Solo il suo carattere "estroverso" in campo ed "introverso" fuori, unito a qualche episodio che l'ha visto protagonista in negativo lo scorso campionato, gli impediscono di entrare nei cuori dei monzesi per occupare quel posto lasciato libero dall'ultimo fuoriclasse (o fenomeno se preferite) passato in Brianza. Genio e sregolatezza in entrambi i casi, anche se a livelli differenti nelle due caratteristiche, ma sono fiducioso che entro la fine dell'anno saprà farsi amare e conquisterà la fiducia di quella curva che è stata capace di sostenere il compagno Loris nel momento più difficile con il Bolzano. Anche la "sud" proverà la gioia dell'intonargli un canto, sono fiducioso.

In Sicilia non importa far male o far bene: il peccato che noi siciliani non perdoniamo mai è semplicemente quello di 'fare'

Insomma, è cambiato tutto ma chi segna sono ancora loro. Quindi? C'è chi sta mettendo sotto la lente di ingrandimento Ferrario dubitando riguardo le sue qualità di bomber. C'è chi punta il dito sulla programmazione societaria deficitaria che non ha saputo dare al mister una vera prima punta classica e riempiendo la rosa di esterni, di trequartisti, di funanboli e quant'altro costringendo alcuni pezzi pregiati a starsene addirittura seduti in panca o, forse peggio, a giocare fuori posizione. C'è chi accusa il mister, o il suo staff, di non essere ancora riuscito a mettere in forma l'attaccante principe o di non riuscire a sfruttarne al meglio le caratteristiche. Insomma, altro esempio di come sia cambiato tutto per non cambiare nulla, la gente che critica non manca mai! E non sto parlando delle critiche in generale, quelle soprattutto costruttive sono sempre ben accette, ma le ipercritiche per partito preso danno fastidio. Soprattutto quelle generiche "non la buttiamo mai dentro", "sono molli", "perchè non giochiamo con il 5-5-5 di Oronzo Canà?" e, poi, nei confronti di una squadra che tutto sommato sta sfoderando prestazioni buone, una dopo l'altra. Non bastano per l'unico risultato utile in questo campionato, chiaro, ma non è già di per se un buon risultato?

Adesso qui c'è buon odore, ma un mese fa...



Il titolo risulta però ingannevole. Non è vero nella maniera più assoluta che non è cambiato nulla. Il mister ha dato un'impronta tecnico-tattica importante. I giocatori sono di una qualità superiore rispetto alla passata stagione e con l'andare del tempo questa squadra convince sempre di più.
Palazzo e D'Errico non predicano nel deserto, hanno intorno fior di giocatori e questo è cambiato certamente. Manca qualcosa? Sì, mancano ancora tanti punti che possano portare alla consapevolezza di quanto sia forte questa squadra. Quanto meno ce la giochiamo con tutti, giochiamo bene e divertiamo. Suvvia, vogliamo qualcosa di più? Certamente sì! Vogliamo cambiare il risultato della passata stagione e, in definitiva, vogliamo cambiare la categoria, la strada è quella giusta ma, come dice il mantra di mister Zaffaroni ... Bisogna ancora migliorare.

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