Il sindaco Scanagatti ieri al Brianteo |
Perché se oggi come oggi il Brianteo, nelle condizioni in cui versa, è il tallone d'Achille del Monza Brianza 1912, potrebbe essere in futuro il volano per la tanta auspicata rinascita della nostra squadra del cuore, ma perché ciò accada entrambi devono fare la loro parte, l'uno investendo soldi privati non solo per il business fine a se stesso ma anche, e per noi tifosi soprattutto, nel progetto tecnico della prima squadra per riportare il Monza nel calcio che conta, l'altro dando modo a chi si farà carico di questo onere di poterne trarre il giusto interesse, un esempio lampante che questa sinergia fra pubblico e privato può portare grandi giovamenti non solo alla squadra locale ma anche alla città tutta sono i De Salvo, che hanno portato una società come il Novara, da decenni avvezza a vivacchiare fra C1 e C2, addirittura in serie A.
Se la partita relativa alla cessione societaria, che si giocherà da qui alla fine del mese di ottobre è quella più importante e fondamentale per le sorti del club quella giocata ieri dagli Asta boys ha messo in evidenza pregi e difetti di una squadra dove oltre alla cronica assenza di un attaccante che la butti dentro sta benedetta palla, per monetizzare il discreto gioco espresso, bisogna anche evidenziare il calo della condizione fisica nei secondi tempi e la perforabilità di una difesa che è riuscita in una sola occasione (Rimini) a mantenere la rete inviolata, due difetti sui quali il Mister dovrà lavorare per potere ottenere quella striscia di vittorie che ci possano da un lato assicurare un campionato tranquillo e dall'altro far sperare in qualcosa di più di una semplice salvezza, in quanto nonostante la conclamata assenza di un bomber, di cui comunque ci sarebbe davvero bisogno, i nostri gol li abbiamo quasi sempre fatti peccato che, in modo particolare nel secondo tempo, li abbiamo anche quasi sempre subiti.
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