Non bastava lo scandaloso allontamentento del tecnico. Dopo aver dato il benservito ad Antonio Cincotta, l'incorreggibile dirigenza della Fiammamonza ne ha combinata un'altra. Stavolta ancora più grossa. Sei giocatrici messe fuori rosa e umiliate che non ci stanno e inviano alle redazioni un comunicato per denunciare il trattamento ricevuto da parte della società brianzola e del suo presidente Erba.
Ben sei elementi tra i più rappresentativi della rosa biancorossa sono stati esclusi: Corinne Cereda (6 anni nella squadra), Ester Postiglione (7 anni), Elisa Straniero (5 anni), Francesca Bruno (5 anni), Francesca Mammoliti (2 anni e allenatrice del settore giovanile) e Alessandra Nencioni, la giocatrice biancorossa più famosa con 17 gol in A2, presenze in nazionale Under 19 italiana e una convocazione estiva in Premier League statunitense. Ndr nessuna di loro (tranne Nencioni) subentrata è scesa in campo nel 6-1 interno incassato contro il Tavagnacco.
"Vogliamo raccontare alla stampa il trattamento che la società Fiammamonza ci ha riservato, affinché tutti sappiano come siamo state umiliate noi ragazze dalla società. Dopo un'entusiasmante stagione in cui abbiamo raggiunto il secondo posto in campionato con il record storico di punti (67), la miglior difesa e il premio Fair Play, e terminata con la promozione in Serie A, lunedì sera siamo state dichiarate fuori rosa senza preavviso con raccomandata.
L'unica motivazione dichiarata a voce dal sig. Redaelli, alla presenza dei dirigenti Lo Grasso e Galbiati, è stata 'motivi tecnici-tattici e societari'. Inoltre, dopo essere state confermate ad inizio anno, ci è stato ieri detto che 'non siamo giocatrici da Serie A'. Ci è stato offerto di allenarci con la primavera, ma gli orari non collimano con i nostri impegni, dal momento che la seconda squadra si allena nel pomeriggio e quindi non potremmo prendere parte alle sedute.
Lunedì sera siamo scese in campo per essere allenate come nostro diritto. Ma, cosa gravissima e contro ogni regolamento, la Fiammamonza ci ha lasciate in campo da sole, senza alcun allenatore qualificato appartenente alla società a seguirci e prepararci, volevano addirittura privarci dell'opportunità di entrare nel campo. Siamo state costrette ad auto-allenarci: non c'è stato neanche il minimo rispetto e la minima attenzione per chi, dati alla mano, ha contribuito fattivamente a conquistare l'inaspettata Serie A. Chiediamo almeno di poter essere allenate con competenza, come da norme di settore e di essere rispettate come Persone e come Calciatrici".
Il comunicato si chiude con l'attacco - più che giustificabile - a un presidente completamente allo sbando: "Quale insegnamento etico e morale trasmette la Fiammamonza alle sue giovani calciatrici attuando delle simili politiche gestionali? Se è vero che lo sport è una palestra di vita, quali sono i valori che questa triste e ingiusta esperienza farà emergere nel vissuto di ognuna di noi? Questa è la verità che volevamo raccontare e denunciare". Comunicato firmato dalle sei giocatrici. Ora la società abbia il coraggio di rispondere. Secondo calciodonne.it - prima di fare qualsiasi passo - la Fiamma attende il ritorno di Erba, all'estero per motivi di lavoro.
blogsfera.it
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