Nel 1923, chi giocando in rossonero,
chi in biancazzurro, portano il calcio ad Arezzo: dalla Società
Football Aretina e dalla Pro Arezzo Esperia sboccerà, agli albori in
maglia arancione e pantaloncini neri, la Juventus
Football Club.
Il
percorso è rilanciato nell'immediato dopoguerra a seguito
delle truppe alleate: in omaggio ai cugini livornesi, ammirati per
agonismo e risultati (un secondo posto alle spalle del Grande
Torino), l'Arezzo diventa amaranto: sono gli anni dell'istrione
magiaro Harpad Hajos, giocatore ed allenatore a Milano, e di Rino
Ferrario, che va a giocare poi con Madama e in azzurro.
In una circostanza gli aretini in
versione sparring partner impongono il 4 a 4 a Pozzo (che inventa
un supplementare per vincere 7 a 4), davanti a 11mila spettatori.
Tra il '51 e il '53 la discesa in
Promozione, col ritiro delle bandiere Paolini e Pecchi; alla fine del
decennio il giovane Galeone è alle dipendenze di Manlio Bacigalupo,
fratello del portiere granata: la riforma dei campionati riconsegna
la terze serie.
Nel '61, ai piedi della collina di
S.Cornelio, il premier aretino Fanfani inaugura il nuovo
Stadio Comunale: è una stagione che per la prima volta avvicina
all'Arezzo (quarto) la serie cadetta, conquistata poi nel '65-'66
agli ordini di Meucci, vincitore al fotofinish sul Prato, ma il
successivo terzultimo posto significa retrocessione.
L'immediata promozione in Serie B è frutto di una stagione ben programmata: Tognon in panchina, venti risultati utili e Massese distanziata sei punti.
L'immediata promozione in Serie B è frutto di una stagione ben programmata: Tognon in panchina, venti risultati utili e Massese distanziata sei punti.
Prima della caduta in Serie C ('74-'75)
si mettono in luce P.Conti (poi alla Roma), C.Pin (poi alla
Fiorentina) e soprattuto Graziani da Subiaco, acquistato dal Torino
per circa 225 milioni; quest'ultimo avrebbe, dopo il fallimento del
'92-'93, dato la scossa coll'ingaggio dal San Sepolcro
dell'umbro Cosmi.
La Coppa Italia di Serie C è messa in
bacheca nell'81-'82 grazie al binomio Angelillo-Gritti; la ritrovata
Serie B dura sei stagioni, delle quali la seconda è la migliore di
sempre, visto il quinto posto a cinque punti dalla massima serie.
E' appunto Ciccio a rimarginare la
ferita dell'esclusione (in corso!) dal torneo di C1: in tre anni
Serse consegna, dopo il playoff con lo Spezia, la Serie C1.
Serse agli esordi |
Abbruscato e Serafini accompagnano
l'ultimo lampo amaranto, la promozione in Serie B del '03-'04
firmata Somma; nonostante la rimonta in campionato e la vittoria sul
Milan in coppa Italia, il Ct Conte, debuttante, retrocede.
Come spesso accade in situazioni
precarie, sbucano nei paraggi del fallimento del '10 figure un po'
così (Balbo &
Zingaretti); l'Atletico Arezzo, tornato, causa ripescaggio, al quarto
tentativo professionista, ha le sue certezze in Eziolino Capuano,
veterano delle serie minori (un po' più a sud..) con qualche partita
nella Jupiter League, e l'Orgoglio Amaranto, il primo comitato creato
dai tifosi che, nello Stivale, entra nel Cda col 2% della società.
I calciatori più noti sono il
portiere Benassi, esploso in Serie A col Lecce, il centrocampista
Millesi, ex irpino, e le punte Bonvissuto ed Erpen, tanguero
bonaerense da un decennio italiano.
Assalto al Saracino |
Arezzo, importante città etrusca, si
trova in una zona importante dell'Appennino, dove si incrociano
Casentino, Valdarno e Valdichiana: suoi simboli sono la Chimera,
dislocata a Firenze, e il cavallino rampante.La sua età dell'oro
risale alle guerre puniche, quando forniva le armi alla spedizione di
Scipione; tra i suoi figli il Mecenate dei latini Orazio e
Virgilio e i medioevali Piero della Francesca e Vasari.
Caratteristica la Giostra del Saracino
celebrata in Piazza Grande ad inizio e fine settembre: protagonisti i
cavalieri che rappresentano i rioni cittadini e che con una lancia
colpiscono un tabellone retto dalla statua del Saraceno
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