mercoledì 30 aprile 2014

Livello intermedio per chi ha dato buone risposte al primo quiz, o per chi si è incuriosito...

Quiz sulla storia dei Mondiali - Indovina chi?

1) Chi non ha approfittato del Mondiale casalingo

a) Argentina
b) Brasile
c) Francia
d) Inghilterra

2) Quale ct ha vinto due edizioni

a) Beckenbauer
b) Menotti
c) Pozzo
d) Zagalo

3) Quale giocatore ha il record di presenze al Mondiale

a) P.Maldini
b) Maradona
c) Matthaus
d) Ronaldo

4) Quale portiere è stato imbattuto per più minuti

a) Buffon
b) Gilmar
c) Maier
d) Zenga

5) Quale giocatore ha realizzato una tripletta in una finale

a) Fontaine
b) Hurst
c) Pelè
d) Vavà

6) Quale giocatore ha disputato più finali

a) Cafu
b) Matthaus
c) Pelè
d) Zagalo

7) Quale Nazionale ha disputato più finali

a) Argentina
b) Brasile
c) Germania
d) Italia

8) Chi non ha alzato il trofeo da Capitano

a) Maradona
b) Meazza
c) Moore
d) Pelè

9) Chi ha fatto più gol nelle fasi finali del Mondiale

a) Cubillas
b) Klose
c) G.Muller
d) Ronaldo
 
10) Quale finale ha prodotto il maggiore numero di reti

a) Brasile-Svezia
b) Inghilterra-Germania
c) Italia-Ungheria
d) Uruguay-Argentina



Settimana ventura pubblicheremo le soluzioni: attendiamo appassionate risposte...

lunedì 28 aprile 2014

Comunicato della Curva Pieri sugli ultimi accadimenti societari

Dalla pagina facebook della "Curva Davide Pieri Modoetia Magni": "Era l'estate di due anni fa quando alla conferenza post-retrocessione facemmo un ingresso "pacifico" alla conferenza stampa indetta da quella società. In quell'occassione Andrissi che da qualche tempo aveva sostituito Tridico (Ferrante e procuratori vari) dichiaro' che avrebbero scelto per la rifondazione della squadra un uomo che sarebbe piaciuto alla piazza, amante dei colori biancorossi. Arrivo' Tonino con in dote un fenomeno che scelse Monza in c2 a discapito del brescia in serie B (si esistono ancora queste persone). Il resto e' storia, la nostra, quello di un amore rinato, troppe volte calpestato od usato (da altri). Non sappiamo cosa possa spingere a dare un colpo di spugna dal sapore di una profonda ingratitudine con assoluta mancanza di stile per tutti gli attori di questo piccolo miracolo sportivo. Ieri la minoranza (!?!) (praticamente tutto lo Stadio - non i fans virtuali), quei tifosi che da sempre sostengono i colori biancorossi sia in casa che in trasferta sotto il vento e la pioggia o con il sole, tribunari o curvaioli, in serie B come in C2 , hanno decretato all'unanimità la volontà di continuare su questa strada. Ora assisteremo senza troppe polemiche come del resto abbiamo fatto ieri ma una cosa la diciamo, dei proclami e sul futuro lontano ce ne freghiamo, vogliamo fatti concreti (che migliorano dove possibile il presente) e non parole abbaglianti buttate al vento alla ricerca di un consenso che solo i risultati sportivi possono dare".

Rassegna stampa: articoli da Il Giorno, La Gazzetta, MBnews, Il Corriere di Romagna e il video di Monza-Santarcangelo 2-2

                                



             



domenica 27 aprile 2014

Video: Tonino Asta per sempre Cuore Biancorosso

Dalla parte di un tifoso

Monza - Viareggio 2012
Quanto hanno pesato quei maledetti ultimi 5 minuti di Portogruaro? Sicuramente non lo sapremo mai del tutto.
Certo aver dovuto partecipare al girone dantesco della seconda Divisione di quest'anno ha causato di sicuro attriti e frizioni tra chi si stava giocando la sopravvivenza nel calcio professionistico.
Forse fosse stata una cavalcata trionfale allora le cose sarebbero andate diversamente ma così non è stato e nonostante la promozione ottenuta con largo anticipo non sono mancati periodi dove i risultati non arrivavano tanto da costringere i dirigenti biancorossi ad intervenire pesantemente sul mercato di riparazione.
Monza - Venezia 2013
Probabilmente fossimo stati in prima divisione saremo almeno in gioco per ottenere un piazzamento play off, come le nostre rivali dell'anno scorso (Savona e Venezia) e oggi invece di assistere ad un malinconico commiato di molti, forse troppi, protagonisti dell'ultimo biennio, saremo ancora in lotta per centrare la promozione in serie B.
E si, penso proprio che se Castelli (non ce ne voglia Paolo) avesse anticipato Bocalon la storia biancorossa sarebbe cambiata ben oltre l'anno perso che avrebbe, sulla carta, dovuto pesare al massimo sul fisiologico declino di chi è più avanti con gli anni.
In questi giorni si stanno facendo nomi eclatanti per la panchina del Monza, cosa che se anche non ci ripagherebbe della perdita, io spero ancora di no, di Tonino nostro, sarebbe almeno un segnale importante che la proprietà vuole dar seguito alle promesse fatte.
Monza - Salernitana 2014
Di sicuro chi dovesse arrivare dal primo dei dirigenti all'ultimo dei panchinari molto, molto, molto difficilmente potrà rimpiazzare nei nostri cuori quei ragazzi che due anni or sono in uno degli anni più bui della nostra storia coincidente con il centenario sono riusciti a creare un legame così forte con i tifosi tanto ad un certo punto da essere Noi (tifosi e squadra) contro  tutto e contro tutti, capaci di vincere insieme un campionato.
Ragazzi che ormai portano il biancorosso non solo sulla maglia ma anche nel cuore, ragazzi che ci hanno ridato una dignità, la voglia che è diventata speranza di tornare a credere in un futuro migliore, ragazzi, anzi, Bagaj a cui saremo grati per sempre.
GRAZIE RAGAZZI !!!!
 

sabato 26 aprile 2014

Monza Santarcangelo: convocati e formazione

Tonino per l'ultima al Brianteo dovrebbe schierare la "vecchia guardia" con l'unico dubbio di Polenghi, non in perfette condizioni ficiche, che potrebbe lasciar spazio a Zullo, Finotto potrebbe partire titolare con De Cenco pronto ad entrare nel secondo tempo. I Convocati: Anghileri, Bell, Briganti, Candido, Castelli, De Cenco, Finotto, Fisher, Franchino, Gasbarroni, Grauso, Miello, Morao, Pessina, Polenghi, Sinigaglia, Teodorani, Valagussa, Vita. Probabile formazione:4-3-1-2 Castelli-Franchino-Anghilleri-Zullo-Grauso-Biganti-Vita-Valagussa-Sinigaglia-Gasbarroni-Finotto.

PER SEMPRE NEI NOSTRI CUORI!

venerdì 25 aprile 2014

L'avversario - Il Santarcangelo

Logo clementino
Un girone di andata oltre ogni aspettativa (striscia positiva di undici giornate con ventinove punti, primato perso col 2 a 1 a Bassano del Grappa, anche un turno da capolista solitaria) come nelle sceneggiature di Tonino Guerra e nell'ottimismo di carattere dei romagnoli; un girone di ritorno quasi senza ritorno, se consideriamo che, a partire dal diciottesimo turno,solo l'affermazione colla retrocessa Bra e la trasferta corsara al Menti (di fatto la 'loro' partita-promozione) hanno fatto breccia in un periodo con pochissimi punti e reti (anche subite, peraltro).
Graziani mattatore










In trasferta il Santarcangelo ha mostrato buon passo (sette vittorie e quattro pareggi, solo undici reti subite), ma con calo nel girone di ritorno (tre vittorie, due pareggi e due sconfitte; poco più di una rete realizzata a partita).

Il collettivo e la difesa ('Una goccia più una goccia non danno come risultato due gocce, ma una goccia più grande' recita il sopra citato figlio di Romagna) sono stati i punti di forza dei galletti gialloblu anche quando le certezze sfumavano: solo sette reti subite (due mandrogne) al Valentino Mazzola (nella settimana del ricordo di Superga sembra doveroso sottolineare il solo stadio professionistico tricolore intitolato al capitano di Cassano d'Adda).
Nel torneo ben cinque 0 a 0, solo la Pergolettese ha portato a fine partita più volte (otto) il risultato iniziale.
Il primato difensivo (sia interno che esterno: medesime cifre del Renate, l'altra migliore difesa del girone, curiosamente ultimo avversario di Ferreacorona) ha il fiore all'occhiello del primato come giornate senza incassare segnature: quindici.

Curiosita':
- Graziani da due partite a bersaglio con Ferreacorona, solo Fall e Varricchio hanno in questo torneo realizzato una doppietta come lui alla banda-Asta; le sue otto reti lo collocano, un gradino sopra D'Antoni e Pasi (appiedato da squalifica), sul podio dei loro bomber
- il portiere Nardi, capitano, sfiora lungo le sue nove stagioni trecento presenze santarcangiolesi
- nella piccola storia societaria Castronuovo e Spadazzi sono i primatisti di marcature e presenze

Con questa gara simbolicamente i biancorossi chiudono gli incontri interni dell'esperienza in Lega Pro Seconda, da una parte; a meno di complicazioni (geo)politiche non ci saranno trasferte lungo la via Emilia nella stagione ventura, ma quando si tratta di province non si sa mai se esistano ancora, o meno..

da MBnews

giovedì 24 aprile 2014

(Nel sottopassaggio)




(Queste righe che provano ad entrare nella testa di un calciatore prima di una gara importante le ho scritte nelle ore prima dell'Arechi; non tutti i giocatori difatti, qualsiasi categoria percorrano, giocano una finale.
Ma calzano, a mio parere, a pennello anche per un'altra, ben più ricorrente, esperienza nella carriera pedatoria, quella che affronteranno domenica una buona parte dei ragazzi ossatura della squadra che ha di sicuro fatto bene e spesso divertito nel biennio di Lega Pro Seconda su cui scendera' il sipario a Meda: il saluto, ultima volta indosso 'quella' maglia, al pubblico amico.
Provare ad immaginare per una volta le loro emozioni è il mio cavalleresco 'omaggio' al loro impegno.
Quello che penso, cari lettori, vogliate fare pure voi)



Quant'è bello, perchè semplice, perchè complicato, il calcio: la partita, odori & colori, vista col proprio sguardo, respiri profondi di un battere e levare che diventa collettivo, talora.
Senza accorgersi momenti intimi saprebbero creare sentimenti sinceramente profondi, ma quasi sempre si sfiorano e restano profondamente sinceri, solo.
Addetto ai lavori, o tifoso che tu sia, è lo stesso.
A pensarci bene lo stesso ha validità per gli undici che rappresentano quei colori, in quel momento, anche se non è onestamente il principale pensiero nel vederli scendere in campo, muscoli decontratti e gagliardetto alla mano, il capitano.
Chissà quale animo scuote il giocatore prima di una finale, o prima dell'ultima gara davanti ai tifosi che per una stagione, od uno spicchio più intenso di carriera, l'hanno coccolato, fischiato, o sostenuto.
L''incondizionatamente' non e' amore?...
Ci sono partite che vanno quasi immaginate più che raccontate.
Per dare il loro vissuto della partita addetti ai lavori & tifosi faranno cronaca e racconteranno emozioni di una serata, o biennio che se ne va.
Il rimpianto di Portogruaro che avrebbe reso breve il sentiero, primavere all'improvviso così leggere, incrociando Pro Patria & Torres, la prima presunzione di estate rapita da umide ombre.
Questa partita la vivrò immaginando i pensieri che hanno accompagnato i giocatori durante la preparazione senza scendere in campo a Forlì, sul treno verso la Costiera, nella rifinitura che sembra non incidere sulla formazione.
L'hotel, la musica nelle cuffiette a dare il proprio ritmo all'attesa, due ore prima dell'agone l'Arechi, nome decaduto & nobile, parimenti.
Incrociare i molti sguardi della curva di casa nel riscaldamento, infine gli undici in maglia granata nel sottopassaggio, quella che stasera riporta il pensiero ad Agostino, ragazzo.
Lì ritroviamo ventidue ragazzi: i pensieri che abbiamo provato ad immaginare, le storie che, addetti ai lavori & tifosi, conoscono nel solo dettaglio di una papera & di una rovesciata.
Col fischio iniziale prevarranno la cronaca di una partita, l'estro di una giocata, uno schema che la memoria ha oliato.
Col fischio finale che assegnerà la Coppa rimarranno la Storia dei club.
La festa di una tifoseria; il pianto di una tifoseria.
A quel punto addetti ai lavori & tifosi daranno pagelle e quegli stessi ragazzi al rientro nello spogliatoio non proveranno le sensazioni del sottopassaggio iniziale.
Le loro storie saranno annacquate dal risultato, o dalla prestazione.
L'importante è che quei ragazzi mettano i 'loro' pensieri & sentimenti anche in campo.
Avrebbero comunque vinto...






(Lascio al vostro senso pratico la trasposizione dei riferimenti di Salerno all'ultima gara interna: freddi numeri la ricorderanno per l'aritmetica salvezza clementina, occhi & cuori per il saluto alla banda-Asta)

da Il Cittadino


mercoledì 23 aprile 2014

Cosa ricordate dei vecchi Mondiali?

Quiz sulla storia dei Mondiali - L'escluso

1) Chi non ha segnato in due finali

a) Breitner
b) Meazza
c) Vavà
d) Zidane

2) Quale Paese non ha ospitato due volte la fase finale

a) Francia
b) Germania
c) Inghilterra
d) Italia
 
3) Chi non ha vinto la classifica marcatori

a) Maradona
b) G.Muller
c) Ronaldo
d) P.Rossi
 
4) Quale Nazionale africana non ha raggiunto i quarti di finale

a) Camerun
b) Ghana
c) Marocco
d) Senegal
 
5) Quale bomber brasiliano non ha vinto la classifica marcatori

a) Ademir
b) Leonìdas
c) Pelè
d) Ronaldo
 
6) Quale Nazionale europea non ha raggiunto la finale

a) Austria
b) Cecoslovacchia
c) Svezia
d) Ungheria
 
7) Quale azzurro non ha sbagliato rigori nella serie finale

a) Albertini
b) De Agostini
c) Donadoni
d) Serena
 
8) In quale sede non ha vinto l'Italia

a) Berlino
b) Berna
c) Madrid
d) Parigi
 
9) Quale azzurro non ha segnato almeno un gol al Mondiale

a) Bettega
b) Graziani
c) Serena
d) Vialli
 
10) Quale Nazionale non ha incrociato l'Italia ai Mondiali

a) Cile
b) Giappone
c) Paesi Bassi
d) Slovacchia



Scriveteci le vostre risposte e pazientate: settimana ventura pubblicheremo le soluzioni...

lunedì 21 aprile 2014

Cruciverba di Pasquetta

Scarica e stampa il Cruciverba creato dal nostro collaboratore Antonio Sorrentino

giovedì 17 aprile 2014

Dalla parte di un tifoso

Alla fine decide il gol in pieno recupero dell'ex Ricci nell'andata e ancora una volta rimaniamo a bocca asciutta e dobbiamo stare a guardare gli altri che festeggiano.
Ma stavolta il retrogusto non è al fiele come in altre occasioni, forse perchè la finale di Coppa di Lega Pro non ha lo stesso valore di una play off/out, forse perchè comunque quest'anno la promozione/salvezza l'abbiamo centrata, forse perchè la la soddisfazione di vedere i biancorossi capaci di giocarsela fino alla fine contro un squadra di categoria superiore e su un campo tanto difficile ci riempie d'orgoglio piuttosto che d'amarezza.
Il Monza di Gasba e compagni, con una partita attenta e ben giocata, va a pochi centrimetri, tanti quanti intercorrono dalla palla al palo sul diagonale di De Cenco, dalla conquista di una coppa che nel computo delle due partite avrebbe pure meritato, dimostranodo, ancora una volta, che questo gruppo,con gli opportuni correttivi, sarebbe in grado di ben figurare anche nella futura Lega Pro unica.
Un plauso anche a chi è andato fino a Salerno, tifosi che con la loro presenza onorano Monza e il Monza in giro per tutta Italia, e ciò stride con una proprietà assente ieri sera al contrario dei vari Lotito (Lazio) e Mezzaroma (Siena) presenti all'Arecchi per la loro squadra satellite.
Insomma abbiamo perso ancora ma stavolta fa un po meno male.... sperando che le promesse vengano mantenute.
  

Rassegna stampa: da La Gazzetta, Il Giorno, La Città di Salerno





mercoledì 16 aprile 2014

Salernitana Monza: la formazione

Stasera per la finale di Coppa non ci sono dubbi sull'undici che Asta manderà in campo dal primo minuto, il tecnico riproporrà la squadra che ha spazzato via la Torres in campionato due domeniche fa.
Ancora out Allegretti al suo posto Capitan Grauso, mentre in attacco De Cenco viene preferito a Finotto pronto però per entrare in caso le sue accellerazioni servano per spezzare i cordoni difensivi dei campani.


La Formazione: 4-3-1-2 Castelli-Franchino-Anghilleri.Polenghi-Grauso-Briganti-Vita-Valagussa-Sinigaglia-Gasbarroni-De Cenco. In panchina: Chimini, Zullo, Bianchi, Candido, Said, Terrani, Finotto.

Rassegna stampa: da La Gazzetta e La Città di Salerno

                  



martedì 15 aprile 2014

La trasferta - Verso l'Arechi (Salerno)

Nata sul fiume Irno ai tempi sanniti, Salerno colla dominazione romana diventa prima avamposto militare (si oppone ad Annibale) e poi snodo commerciale verso la Magna Grecia

Lo splendore massimo viene raggiunto coi Longobardi; e' il conte Arechi II, Principe di Benevento, a porre le basi della Salerno opulenta che inglobera' nel proprio Principato, slegatosi da quello sannita, ampi territori meridionali.
La Scuola Medica Salernitana prefigura le conoscenze delle universita' di medicina europee; il suo scambio professionale, oltre che culturale, che coinvolge vari poli del Mediterraneo, garantisce pari opportunita' ante litteram.
Anche dopo la dominazione normanna Salerno restera' un centro di rilievo del Regno delle Due Sicilie.

Dopo secoli difficili la citta' si risveglia col Risorgimento: l'azienda manifatturiera tessile Wenner la rende 'Manchester delle Due Sicilie', basti pensare che si raggiunge un impiego doppio rispetto alla Torino del tempo e che il reddito locale cresce sino ad essere il terzo della neonata Nazione.
Panorama
Il Castello intitolato al Principe di Benevento

Nel '44 Salerno e' Capitale: dopo il Gran Consiglio che esautora il Duce, in attesa della liberazione capitolina, i primi governo filo-Alleati di Badoglio e di Bonomi operano nella citta' cilentina..

                                                    «Salerno, rima d'inverno,
                                                     o dolcissimo inverno.
                                                     Salerno, rima d'eterno.»

Alfonso Gatto, poeta figlio della citta', riassumerebbe cosi' le potenzialita' del polo turistico a noi contemporaneo; tutto verosimile, se la vox populi afferma: 'Se Salerno avesse o' puort, Napoli foss muort'.




(Inseriamo una parentesi nella presentazione della città avversaria per aggiornare il momento sportivo dei granata: dopo la finale di andata un pari ed una vittoria all'Arechi, un pari ed una sconfitta in trasferta; +4 sulle posizioni che non contano, l'ultimo posto utile per gli spareggi sarà mantenuto, ma va migliorato per non 'prendere' in un quarto secco fuori casa Frosinone, Lecce o Perugia, peraltro prossimo avversario; +5 rispetto alle medesime gare del girone di andata; con Gregucci 5 vittorie, 3 pareggi e 2 sconfitte, con Grosseto e Prato che hanno fatto il pieno coi cilentini; all'Arechi il braccio destro del Mancio è imbattuto, un solo pari in cinque incontri...)

La Finale: Monza ci crede!

Monza crede nella possibile rimonta e nella conquista della coppa, tutti ci aspettiamo una prova di grande orgoglio ed attaccamento alla maglia da parte di Gasba e soci e con i mezzi tecnici in possesso dei biancorossi l'impresa non è un'utopia.
Stavolta al contrario che in altre importanti occasioni saranno ben tre le opportunità per poter seguire la partita tifando, soffrendo e speriamo gioiendo insieme.




In ordine strettamente temporale:

- Clash Stadium di Desio via Milano 219
- Al circolo di viale Libertà 33 a Monza
- In Largo IV Novembre in centro a 2 passi dall'Arengario

Ma chi sta dando prova di un fede fuori dal comune saranno quella mezza centuria di tifosi, nella stragrande maggioranza della "Curva Davide Pieri", che si sobbarcheranno in pratica due giorni di viaggio, oltre ai costi non indifferenti, per incitare i Bagaj alla vittoria, sono sicuro che anche in TV potremo sentire la loro voce... Noi facciamo il tifo anche per loro!


Rassegna stampa: articoli da Il Giornale di Monza, Il Giorno, La Città di Salerno




lunedì 14 aprile 2014

Maxischermo anche al club Libertà

Mercoledì sera il Club Libertà invita soci ed appassionati ad assistere insieme alla finale di Coppa Italia Salernitana vs Monza.

Hockey Roller Club Monza, entusiasmo alle stelle!!!

SERIE B GIORNATA 18 - GIRONE B
Hockey Roller Club Monza - Roller Lodi 7-6 (4-2)

L’HRC Monza al termine di una partita combattutissima la spunta di un gol, in un finale di partita al cardiopalma.
Il Roller Lodi, nonostante un primo tempo sotto tono, ha mostrato grande grinta nella ripresa riuscendo per due volte a rimontare i brianzoli. Per il Monza una vittoria meritata, voluta con caparbietà fino all’ultimo secondo. La squadra di Colamaria, oltre a grinta e voglia di vincere, ha dimostrato maggiore qualità anche nelle realizzazione dei sette gol che sono valsi la vittoria in questo vero e proprio spareggio che chiude la regular season.
Le reti per i biancorossi messe a segno da Perego (3), Besana (2) e Mirco Mariani (2).
Complimenti anche a Maniero che, ancora in fase di guarigione dopo l’incidente sulla pista di Montale, è sceso coraggiosamente in campo per dare man forte alla sua squadra.
Non solo il Monza si qualifica alle finali, ma lo fa da primo in classifica con 45 punti. Di più non si poteva chiedere ai nostri strepitosi ragazzi che questa sere ci hanno regalato emozioni indelebili.
E ora…. tutti a Pordenone per le final eight promozione in A2!

FINAL EIGHT : Pordenone 25-26-27 aprile
Si disputa in due gironi da 4 squadre. La squadra che vince la finale tra le  prime classificate dei 
gironi A e B sarà promossa al campionato di serie A2 2014-2015. 



Highlights:

Dalla parte di un tifoso.

Dopo quasi un ventennio conquistiamo una promozione sul campo, sia pure dalla Seconda divisione alla C Unica, ma pur sempre di che festeggiare e gioire.

Invece in questi giorni si è assistito ad una escalation di polemiche che sembra non aver fine: chiusura del Brianteo per discriminazione razziale, chiusura del Monzello non si capisce perché, cori e striscioni di protesta, licenziamento in tronco di Direttori sportivi, proteste su siti, blog e facebook, sconfitte eclatanti ed infine silenzio stampa.

Su questa anomala situazione si è detto è scritto di tutto e di più e anche io ho voluto esprimere la mia opinione, ma ora basta sono stanco di questa vocazione autolesionistica dei monzesi e del Monza di non godersi un po neanche quei rarissimi momenti belli che la nostra centenaria storia ci ha concesso.
Mercoledì c'è una partita storica per il Monza una finale di Coppa Italia che potrebbe essere, purtroppo, il canto del cigno di molti dei protagonisti di questo biennio vincente.
Potrebbe essere l'ultima volta che  Tonino, Gasba, S. Paolo, Capitan Ciccio Grauso, Paolino, Caio, Alessio, Marco, Vai Mattia, Frank, Tiziano il Samurai e se mi sono dimenticato qualcuno me ne scuso, vestano tutti insieme i nostri amati colori, il bianco e il rosso che in questi anni hanno onorato in maniera encomiabile.
Io questa partita, questa finale dopo tanti anni di retrocessioni umilianti me la voglio proprio godere dal primo all'ultimo minuto senza polemiche ma con un solo urlo ... Forza Monza vinci per noi!

Rassegna stampa: articoli da La Gazzetta, Corriere di Romagna e Voce di Romagna

           

sabato 12 aprile 2014

Forlì Monza: convocati e formazione

In vista della finale di ritorno a Salerno Asta lascia a casa quasi tutti i "senatori" e buona parte dei titolari, sarà quindi una formazione infarcita di seconde linee e giovani quella che giocherà in Romagna, in ballattoggio Said, Fisher e Ravasi per i 2 posti in attacco.

Convocati: Anderson, Anghileri, Bell, Bianchi, Candido, Chimini, Finotto, Fisher, Franchino, Galimberti, Grauso, Morao,  Ravasi, Said, Santonocito, Teodorani, Terrani, Valagussa, Zullo.

Probabile formazione: 4-3-1-2 Chimini- Morao-Anghilleri-Galimberti-Grauso-Zullo-Bianchi-Santonocito-Fisher/Ravasi-Candido-Said.

da Tuttolegapro: RIVOLUZIONE MONZA: COME DISTRUGGERE UN GIOCATTOLO VINCENTE.

Articolo di Nicolò Schira 
Come passare dall'estasi di una promozione strameritata all'incubo di un futuro tutto da decifrare. A Monza, probabilmente, hanno fatto un corso accelerato di harakiri e in poco più di settandue ore hanno cancellato la cavalcata trionfale delle formazione biancorossa, capace di centrare la promozione nella Lega Pro unica con ben tre turni d'anticipo, rivoluzionando i quadri societari del club. Un ribaltone clamoroso e per certi versi inaspettato, soprattutto nelle tempistiche. Che da un mese a questa parte tirasse un'aria sospetta a Monzello era noto, tanto che l'ormai ex responsabile dell'area tecnica Gianluca Andrissi era impossibilitato addirittura a rilasciare interviste senza il consenso e l'autorizzazione del patron Armstrong-Emery. Cose mai viste e forse dell'altro mondo. Così come appartengono ad un altro emisfero il licenziamento in tronco di colui che ha costruito, progettato e plasmato una squadra in grado nell'ultimo biennio di centrare una promozione e mezza. L'anno scorso solo la penalizzazione negò il salto diretto di categoria, costringendo i brianzoli ai Playoff perduti in finale a tempo scaduto col Venezia. Quest'anno la squadra non ha fallito in campionato ed è arrivata alla finalissima di Coppa Italia Lega Pro, eliminando compagini ben più blasonate e di categoria superiore come Entella e Cremonese. Merito delle intuizioni sul mercato di Andrissi e della sagacia tattica di mister Asta. Un binomio spezzato e che potrebbe migrare, in tandem, altrove. Anche la conferma del tecnico, infatti, è tutt'altro che scontata, anzi al momento sono in rialzo le quotazioni legate all'addio. D'altronde l'ex trainer della Primavera del Torino è pure in scadenza a giugno e non ha affatto gradito il trattamento riservato al diesse. Un Andrissi autore nell'ultimo mercato di tre colpi fondamentali quali Briganti, Allegretti e De Cenco. Ovvero l'ossatura della squadra; mentre il presidente Armstrong si intestardì, alla stregua di un capriccio, sull'ingaggio di Said, apparso come un oggetto misterioso nei dintorni del Brianteo. Presidenti che vogliono essere la stella polare del club e che pertanto disfano un giocattolo splendido e funzionante. E' successo in Serie A negli ultimi anni a Palermo e Catania, finite poi malamente sul fondo della classifica. Presidenti probabilmente mal consigliati dai propri collaboratori, desiderosi di avere maggiori poteri e consensi. D'altronde i contrasti fra l'ad Prada ed Andrissi si erano fatti sempre più forti nelle ultime settimane. L'arrivo di Ulizio, reduce da due retrocessioni e una salvezza negli ultimi tre anni con Montichiari e Bellaria Igea Marina, congiunto all'avvento di Alfredo Pasini nell'area tecnica (al debutto in tali vesti dopo l'apprendistato da osservatore fra Italia e Inghiterra) è tutto da decifrare. Al momento rappresenta un salto nel buio. Un galantuomo come Andrissi avrebbe comunque meritato maggior rispetto: se divorzio doveva essere (era legato al club sino al 2015), poteva avvenire, tranquillamente, al termine del campionato. Tre settimane non avrebbero mutato lo scenario rivoluzionario, ma al contempo avrebbero garantito un'uscita di scena più consona e signorile al dirigente.

fonte originale

venerdì 11 aprile 2014

La trasferta - Verso il Tullo Morgagni (Forlì)

Il capitano Evangelisti
La Rocca di Ravaldino


Coi galli di Romagna la partita più attesa: quella finalmente tranquilla, dopo un biennio amaro di  retrocessioni ed un biennio di rincorsa, promozioni (aritmetiche..), complicazioni, in puro stile Ferreacorona.

La città, posizionata sulla Via Emilia, prende il nome da Forum Livii (dominazione romana) e per lungo tempo ha rappresentato il capoluogo dell'Emilia stessa, prima di spartire la provincia con Cesena; di qui la denominazione di Cittadone, se paragonato coi paesi di mezzadri circostanti.
Al VI sec risale la donazione del territorio da Pipino Il Breve allo Stato Pontifico.
Nel tempo proseguono i tira e molla tra i ghibellini e la Chiesa: gli Ordelaffi ed Innocenzo VI prima, Caterina Sforza e Cesare Borgia poi.
La città ferve quale centro culturale e di affari ebraico.
La vicina Predappio reca, nel bene e nel male, fama nell'ultimo secolo, si parla di 'complesso del Duce' a partire dal dopoguerra, quasi fosse problematico che quest'area romagnola fosse luogo nativo del capo del fascismo.

Tra i personaggi locali: il filosofo e medico Jacopo (da Forlì), il patriota (amico di Pellico) risorgimentale Maroncelli, gli editori Fabbri (fratelli).
Nel mondo dello sport prevale la biciletta (non per nulla l'ultimo a bissare Giro e Tour a due mesi di ditanza è stato un cesenate): l'ideatore del Giro di Lombardia, della Milano-Sanremo e della stessa corsa rosa Morgagni (giornalista sportivo cui e' intitolato lo stadio), Baldini (iridato a Reims) e Bartoletti, baffo da Guerino.

Nati nel 1919 per decenni, a parte la B dell'Alta Italia disputata nel '45-'46, i biancorossi setecciano dalla loro storia sferica poche buone stagioni: la promozione in C1 del '78-'79 e la riammissione in C2 nel '93-'94; di poco dopo il prestigioso incrocio in Coppa Italia cogli Invincibili di Capello.Il buon passo di inizio Duemila (promozione in C2 del '01-'02 e playoff perso col Ravenna nel '04-'05) ha una brusca interruzione col fallimento del '06.
Il deprecabile episodio Oliveti-Calderoni (aggressione del presidente al capitano) accompagna la discesa in Terza Categoria e serve il titolo sportivo della seconda squadra forlivese per riconqustare ambizioni di professionismo: Eccellenza nel '07-'08, Serie D nel '09-'10.
La Lega Pro Seconda appena conquistata viene mantenuta a fatica la passata stagione.

Curiosita':
- nel '79-'80 serie cadetta sfiorata con in panchina Cinesinho, faro della Juventus di Heriberto, un decennio sui campi tricolori
- i tre mandati del romagnolo Varrella, ex di Ferreacorona
- il biennio Magrini, il vice di Graziani nel reality Campioni

Bardi ha realizzato undici punti in dieci partite: tre vittorie, due pareggi e cinque sconfitte; quattordici reti a diciassette.
L'ex Rossi ('05-'06) corre di più, da circa un punto a circa un punto e mezzo per partita: nove vittorie, quattro pareggi ed otto sconfitte; trentadue le reti fatte, venticinque quelle subite.
Da prendere o lasciare il girone di ritorno con sei vittorie e sei sconfitte; solo una vittoria ed una sconfitta con due reti di differenza (Bellaria Igea Marina e Bra escluse).
In casa una media poco più di 1,5 punti a partita.

Punti di forza: il portiere Tonti (28 presenze), Jidayi (24, nel ritorno 10) e Vesi (28 e 11) dietro, Evangelisti (28 e 9) e Tonelli (20 e 5) in mezzo, Docente (20 e 9) e Melandri in attacco (23 e 8)
Rinforzi dal mercato: Drudi difensore centrale e Cejas mediano dal Latina (promosso anche a Terni, col Samurai e lo stesso Docente), in rete nell'ultimo incontro, il derby al Neri che ha compliacto un po' le cose per i biancorossi.
In attacco si alternano Ferrini (dall'Alessandria, una precedente esperienza forlivese) ed il lungagnone Bernacci (prodotto cesenate, bene a Mantova, massima serie ad Ascoli e Bologna), con quest'ultimo in ascesa negli ultimi incontri, parlando di minutaggio.

Della stagione passata sono rimasti Evangelisti, Melandri e Vesi, ceduti nell'ultima finestra Sampaolesi e Petrascu.

Marcature: a quota dieci svetta Melandri, lo inseguono Docente, il capitano Evangelisti e Tonelli con sette; modulo 3-4-3:

                                         Tonti
                               Jidayi Drudi Vesi
               Benvenga Evangelisti Cejas Tonelli
      Docente Bernacci (Ferrini) Melandri (Nappello)

Vivere vivere vivere/ non e' più vivere...
Affermava, in tempi non sospetti la forlivese Alice, perchè senza mantenere la categoria (in due punti quattro formazioni: ad una il cerino nelle fattezze della Serie D) sarebbe un po' lo stesso...