Viotti
Beduschi
Briganti Zullo Anghileri
Vita
Burrai Hetemaj Foglio
Virdis Radrezza
Bruno
Bardelloni
Vannucci Pavan Dalla Bona Cristini Lavagnoli
Carlini
Solini Piccinni
Tomei
Stasera inizia l'autunno.
Una gradevole giornata
settembrina si apre col vantaggio, invero un po' trovato, di Vita,
per terminare colle prime contestazioni a Pea, sul banco degli
imputati per avere cominciato senza una seconda punta di ruolo (la
statistica afferma che Margiotta e Zigoni hanno collezionato il loro
settebello di presenze entrando in campo) la volta che finalmente il
bomber di Ozieri mette a disposizione il suo senso del gol e le sue
movenze da punta dal fischio d'inizio.
Marcolini ha identificato
il nucleo di titolari: Tomei, Piccinni, Vannucci e gli esperti ex
canarini Dalla Bona e Bruno, mentre sono alla quarta su cinque
Carlini (portato con sè da Lumezzane, come il vice Mandelli, buona
carriera clivense) e Cristini; debutto per Pavan e Solini, che si
rivelerà l'anello debole ospite col doppio giallo sempre per falli
su Vita.
Inizio di match vivace:
dopo una debole conclusione di Radrezza bloccata senza problemi da
Tomei sulla sua sinistra, il gioiello di scuola granata va a segno,
dopo avere con vivace insistenza manovrato sull'ingresso destro
dell'area, con un cross-tiro che sbatte sul palo e va in porta, forse
deviato dal marcatore in maglia nera.
Cristini replica con un
diritto da fuori largo alla destra di Viotti e Bardelloni manca
l'impatto col traversone di Dalla Bona.Il momentaneo vantaggio non
produce inerzia, quindi: Sasà Bruno imbeccato dal tenace Bardelloni
a centro area batte con freddezza Viotti che non ha modo di accennare
tuffi nè uscite.
Per il resto della prima
frazione Lavagnoli fa il bello e il cattivo tempo sull'intera fascia
destra: spesso decentra la marcatura di Hetemaj, al solito volitivo
ma meno nel vivo del gioco, rinculando se serve dietro dove restano
talora i soli Piccinni e Solini.Se è vero che una bella rete di
testa di Virdis è annullata al 20' per fuorigioco, due sono le
fotografie della povertà di idee biancorossa: Radrezza agisce da
trequartista dove potrebbe fare valere piedi buoni e velocità, ma
non si ritrova due opzioni in avanti e spesso nei primi metri della
metà campo ospite si sceglie di appoggiare dietro non sapendo cosa
fare.
Il controcanto veneto è
fatto di concentrazione nelle cose più banali (spazzare e smarcarsi
sulle rimesse) e di giocate individuali pulite: passando il tempo e
rimanendo il Monza in pressione sull'avversario costretto in dieci,
troveremo impietoso il confronto su queste voci col passare dei
minuti.
Bardelloni costringe
Viotti ad una respinta a mezza altezza su una palla che poteva essere
preda dei compagni nell'area piccola, poi Virdis fa tutto da sè al
25': spalle alla porta e leggermente fuori area, sposta e aggira il
suo marcatore, conclusione che si smorza nel corner.
E' forse il solo momento
in cui gli avversari mostrano un lieve affanno, ma il risultato sono
tiri dalla bandierina (nove alla fine) che non producono le efficaci
risoluzioni delle precedenti esibizioni interne.
Dopo un paio di buone
chiusure di Zullo al 30' è di Cristini, habituè del tabellino già
a Cuneo, la rete-partita con un veloce esterno destro all'angolo
destro di Viotti; è bella l'intera azione, avviata da Bruno
(sostituito nel finale, avrà qualche applauso) che sfodera tecnica e
letale mobilità.
La reazione sta in un
mancato tre contro tre a campo aperto, in una decisa sospensione a
mira imprecisa di Zullo al 40', ma quale prova di un certo caos
tattico annotiamo Foglio a volte secondo giocatore più avanzato, o
parte coi ragazzi '93 di un improvvisato terzetto dietro Virdis.Zullo
stesso quasi a corpo a corpo ce la fa a limitare il potenziale tris
ospite, prima con Bardelloni, poi con Cristini.
Ripresa: la formazione è
ridisegnata (Zigoni per Raddrezza e dopo la superiorità numerica
Margiotta per Anghileri, Foglio difensore a scalare), c'è impegno,
ma latita la convinzione: punizione quasi perfetta verso l'incrocio
di Burrai, molto sottotono, da una ventina di metri, illuminazioni
alla lunga fioche di Vita sulla destra, col portiere peraltro sempre
meno puntuale nelle uscite.
Zigoni fa meglio quando
esce dall'area e lo stesso Virdis sembra spaesato al momento del
fraseggio d'attacco, che diventa anche a tre coll'ingresso
nell'ultimo quarto d'ora di Anastasi.
Da segnalare una sgroppata
armoniosa di Foglio all'85' e due nette occasioni che un Virdis forse
non ancora avvezzo all'intera partita non tramuta nel pareggio, fa
male quella nel recupero attivata dal caparbio e positivo Beduschi.
Doveva essere il la ad un
trittico sulla carta accessibile, invece è il secondo stop
consecutivo; resta la gara del debutto l'unica a porta inviolata e ci
sono evidenti passi indietro a livello di collettivo e gioco, visto
che l'assalto ha prodotto qualche occasione, ma rare trame.Se dal
calcio organizzato e matematico di Mister Pea ci si poteva aspettare
qualche limite di fantasia, preoccupa, più della classifica, proprio
la minore capacità di stare e di muoversi assieme.
Compattezza del gruppo e
dell'ambiente: è la molla per ripartire.
Atto doveroso, perchè
inizia l'autunno.
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