Mister Rastelli a TLP: "Potevamo fare la fine del Foligno, e invece... Giocare il derby col Vicenza sarebbe un giusto premio per la società"
25.05.2013 23:00 di Alessio LAMANNA
articolo letto 444 volte
Per molti, il Bassano è sfavorito. Del resto
l'eccellente campionato messo in campo dal Monza è sotto gli occhi di
tutti, ed era noto che affrontare i brianzoli ai playoff sarebbe stata
una sorta di disdetta. A rammaricarsene sono proprio i veneti,
considerati alla vigilia del campionato come una delle favorite per la
promozione diretta. Il traguardo però è sfuggito per due punti ed ora
saranno proprio i playoff - con cui il Bassano non ha propriamente un
bel rapporto - a decidere l'ultima promossa in Prima Divisione. La
vincente tra Bassano e Monza affronterà in finale chi prevarrà tra
Venezia e Renate.
Claudio Rastelli, tecnico dei giallorossi, ha raggiunto l'obiettivo minimo ed ora deve riuscire a spronare i suoi giocatori tanto da riuscire a battere il temibile Monza dei Gasbarroni e dei Grauso. Il 51enne tecnico romano, ex FeralpiSalò e Pergocrema, accetta il ruolo di sfavorito ma sembra avere le idee chiare su come affrontare il team di Asta. Questo è quanto traspare dall'intervista che segue, rilasciata dal trainer del Bassano in ESCLUSIVA a noi di TuttoLegaPro.
Mister, solo i playoff vi dividono dalla Prima Divisione: una categoria che a Bassano si è vista solo due volte..
"E' motivo d'orgoglio per noi aver raggiunto questo piazzamento, non era così scontato come si potesse pensare da fuori. C'era da ricostruire una mentalità e un modo di essere squadra che si erano persi con la retrocessione dell'anno scorso, anche considerando che la rosa è rimasta più o meno la stessa della stagione 2012/2013. Abbiamo trascorso momenti difficili, per esempio l'inizio non è stato felicissimo, ma grazie agli sforzi di tutti siamo riusciti a diventare una squadra. Si è formata quell'unità d'intenti necessaria per raggiungere obiettivi importanti".
La promozione vorrebbe dire giocare il derby col Vicenza: una cosa mai vista in tempi recenti
"Sicuramente sarebbe un premio a questa società, sempre presente e con una mentalità ambiziosa e vincente. Giocare contro i biancorossi sarebbe da stimolo. Ma ora c'è da pensare a questi playoff, cercando di giocarli al massimo".
A Bassano, però, tutti tornano con la mente a quei tre playoff consecutivi persi (tra il 2006 e il 2009)...come reagite a questa tradizione sfavorevole?
"Onestamente sono cose che non ci toccano, fanno parte del passato. Siamo ben consapevoli del lavoro fatto durante l'anno e delle difficoltà superate insieme. La storia della società è importante per trarne insegnamento, ma di certo non ci influenza negativamente. Arriviamo ai playoff carichi perché sappiamo di esserci meritati questa vetrina. Incontreremo due squadre difficili - speriamo siano due -, dovremo dare il massimo".
Vi è capitata l'avversaria peggiore possibile?
"Si, al di là delle loro dichiarazioni è una squadra fatta per fare bene. Castelli, Gasbarroni, Grauso, Cattaneo e Polenghi sono tutti giocatori importanti per la categoria. Con una rosa del genere non si può avere obiettivi minimi. In più mister Asta ha fatto un lavoro importante: il Monza è una squadra che ci renderà la vita difficile. Ci sarà senza dubbio un'attenzione particolare su Gasbarroni, ma ci sono altri calciatori giovani a cui prestare attenzione, come Vita e De Cenco".
Negli scontri diretti di quest'anno, però, quei cinque punti di differenza non si sono visti (sconfitta 1-2 al 90' a Monza e pareggio 1-1 al Mercante)...
"No, infatti. Io do meriti al Monza per il suo campionato, ma sono anche consapevole che la nostra squadra, se riesce a mettere in campo le sue qualità, può essere pericolosa con tutte. Sarà dura per noi ma sono certo che sarà dura anche per loro. Venderemo cara la pelle".
Il Monza arriva ai playoff sullo slancio di una rimonta importante. In voi potrebbe pesare il rimpianto di non aver ottenuto una promozione diretta che non era irraggiungibile?
"Nel corso della mia carriera ho imparato che la reale forza di una squadra si vede strada facendo. Anche noi abbiamo tanto entusiasmo: abbiamo nomi importanti, ma come detto è stato necessario costituire l'unità d'intenti. Anche il Foligno l'anno scorso è retrocesso e quest'anno ha fatto il doppio salto all'indietro: rischiavamo di fare la loro stessa fine, ma grazie all'impegno dei calciatori non è stato così. Certo, si poteva far di più, un pizzico di fortuna in più nelle ultime partite avrebbe potuto portarci a un epilogo differente, però sarebbe stato chiedere troppo. Noi ci abbiamo sempre provato senza risparmiarci, non ci siamo riusciti perché forse gli altri sono stati un po' più bravi di noi".
Ci sono indisponibili per il match col Monza?
"No, i ragazzi sono tutti a disposizione. Qualcuno ha un po' di problemi – come il capitano Basso o Bizzotto -, ma abbiamo tentato di non sfruttarli troppo nella regular season per portarli ai playoff al massimo delle loro potenzialità. Poi sarà il campo a dirci se abbiamo lavorato bene o se si poteva fare meglio".
Il futuro del Bassano dipende da questi playoff: anche quello di Rastelli?
"Mah, il lavoro che un allenatore fa dev'essere sempre giudicato da chi lo paga. Io amo il calcio, e che sia a Bassano o da un'altra parte, penso che quando si lavora al massimo e bene, un riconoscimento arriva sempre".
Claudio Rastelli, tecnico dei giallorossi, ha raggiunto l'obiettivo minimo ed ora deve riuscire a spronare i suoi giocatori tanto da riuscire a battere il temibile Monza dei Gasbarroni e dei Grauso. Il 51enne tecnico romano, ex FeralpiSalò e Pergocrema, accetta il ruolo di sfavorito ma sembra avere le idee chiare su come affrontare il team di Asta. Questo è quanto traspare dall'intervista che segue, rilasciata dal trainer del Bassano in ESCLUSIVA a noi di TuttoLegaPro.
Mister, solo i playoff vi dividono dalla Prima Divisione: una categoria che a Bassano si è vista solo due volte..
"E' motivo d'orgoglio per noi aver raggiunto questo piazzamento, non era così scontato come si potesse pensare da fuori. C'era da ricostruire una mentalità e un modo di essere squadra che si erano persi con la retrocessione dell'anno scorso, anche considerando che la rosa è rimasta più o meno la stessa della stagione 2012/2013. Abbiamo trascorso momenti difficili, per esempio l'inizio non è stato felicissimo, ma grazie agli sforzi di tutti siamo riusciti a diventare una squadra. Si è formata quell'unità d'intenti necessaria per raggiungere obiettivi importanti".
La promozione vorrebbe dire giocare il derby col Vicenza: una cosa mai vista in tempi recenti
"Sicuramente sarebbe un premio a questa società, sempre presente e con una mentalità ambiziosa e vincente. Giocare contro i biancorossi sarebbe da stimolo. Ma ora c'è da pensare a questi playoff, cercando di giocarli al massimo".
A Bassano, però, tutti tornano con la mente a quei tre playoff consecutivi persi (tra il 2006 e il 2009)...come reagite a questa tradizione sfavorevole?
"Onestamente sono cose che non ci toccano, fanno parte del passato. Siamo ben consapevoli del lavoro fatto durante l'anno e delle difficoltà superate insieme. La storia della società è importante per trarne insegnamento, ma di certo non ci influenza negativamente. Arriviamo ai playoff carichi perché sappiamo di esserci meritati questa vetrina. Incontreremo due squadre difficili - speriamo siano due -, dovremo dare il massimo".
Vi è capitata l'avversaria peggiore possibile?
"Si, al di là delle loro dichiarazioni è una squadra fatta per fare bene. Castelli, Gasbarroni, Grauso, Cattaneo e Polenghi sono tutti giocatori importanti per la categoria. Con una rosa del genere non si può avere obiettivi minimi. In più mister Asta ha fatto un lavoro importante: il Monza è una squadra che ci renderà la vita difficile. Ci sarà senza dubbio un'attenzione particolare su Gasbarroni, ma ci sono altri calciatori giovani a cui prestare attenzione, come Vita e De Cenco".
Negli scontri diretti di quest'anno, però, quei cinque punti di differenza non si sono visti (sconfitta 1-2 al 90' a Monza e pareggio 1-1 al Mercante)...
"No, infatti. Io do meriti al Monza per il suo campionato, ma sono anche consapevole che la nostra squadra, se riesce a mettere in campo le sue qualità, può essere pericolosa con tutte. Sarà dura per noi ma sono certo che sarà dura anche per loro. Venderemo cara la pelle".
Il Monza arriva ai playoff sullo slancio di una rimonta importante. In voi potrebbe pesare il rimpianto di non aver ottenuto una promozione diretta che non era irraggiungibile?
"Nel corso della mia carriera ho imparato che la reale forza di una squadra si vede strada facendo. Anche noi abbiamo tanto entusiasmo: abbiamo nomi importanti, ma come detto è stato necessario costituire l'unità d'intenti. Anche il Foligno l'anno scorso è retrocesso e quest'anno ha fatto il doppio salto all'indietro: rischiavamo di fare la loro stessa fine, ma grazie all'impegno dei calciatori non è stato così. Certo, si poteva far di più, un pizzico di fortuna in più nelle ultime partite avrebbe potuto portarci a un epilogo differente, però sarebbe stato chiedere troppo. Noi ci abbiamo sempre provato senza risparmiarci, non ci siamo riusciti perché forse gli altri sono stati un po' più bravi di noi".
Ci sono indisponibili per il match col Monza?
"No, i ragazzi sono tutti a disposizione. Qualcuno ha un po' di problemi – come il capitano Basso o Bizzotto -, ma abbiamo tentato di non sfruttarli troppo nella regular season per portarli ai playoff al massimo delle loro potenzialità. Poi sarà il campo a dirci se abbiamo lavorato bene o se si poteva fare meglio".
Il futuro del Bassano dipende da questi playoff: anche quello di Rastelli?
"Mah, il lavoro che un allenatore fa dev'essere sempre giudicato da chi lo paga. Io amo il calcio, e che sia a Bassano o da un'altra parte, penso che quando si lavora al massimo e bene, un riconoscimento arriva sempre".
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