giovedì 1 marzo 2012

Foggia

Vergogna Foggia. Irruzione ultrà. Botte a Ginestra
Mercoledì 29 Febbraio 2012 09:31 

Pomeriggio di violenza a Ordona, a una ventina di chilometri da Foggia, dove si allena la squadra rossonera. Il portiere Paolo Ginestra, 33 anni di cui 15 trascorsi tra serie C e Lega Pro (con picchi in B e A tra Parma, AlbinoLeffe e Livorno), è stato aggredito e colpito al volto, dopo che una trentina di ultrà aveva fatto irruzione sul
terreno di gioco. Gli sono stati riscontrati un lieve trauma cranico e un edema all'occhio destro: 10 giorni di prognosi al giocatore, che in serata sarebbe rientrato a casa nel Pesarese. Il biglietto da visita peggiore per Foggia, in vista del match Italia-Germania Under 20 di oggi allo Zaccheria.

Premessa: Tutto è avvenuto subito dopo le 16. A iniziare da alcune offese contro Ginestra, protagonista negativo nel k.o. di sabato con la Tritium, ma sempre tra i migliori. Durante la gara, le curve avevano contestato Pasquale Casillo (pure lui aggredito sotto casa, a ottobre) e la sua famiglia, che 10 giorni fa hanno messo in vendita il club. «Mi vergogno del clima in campo—aveva detto a fine gara Ginestra — che c'entra la squadra, se i tifosi ce l'hanno con Casillo? Siamo stati insultati sin dal riscaldamento e la cosa dura da tempo. La gara? Ho sbagliato io e me ne assumo le responsabilità».

Raid e fuga: Ma i tifosi non hanno perdonato. «Avevano chiesto di parlare con la squadra— ha detto il tecnico Paolo Stringara — non mi aspettavo una cosa così brutta. Questo non è calcio». Giocatori e ultrà si sono trovati faccia a faccia e, appena Ginestra si è avvicinato, ha rimediato due colpi al viso. Si è girato ed è uscito dal campo e dal parcheggio, scappando a piedi lungo la strada fino al vicino cimitero, dove si è rifugiato.
Dietro di lui, una parte degli ultrà che hanno ancora cercato di colpirlo e alcuni compagni di squadra che cercavano di aiutarlo. Ginestra, senza
tornare negli spogliatoi, si è fatto portare l’auto e ha raggiunto l’ospedale di Foggia, dove è stato dimesso dopo le 20.

Le reazioni: «Ho temuto di essere linciato — ha detto — non so se tornerò. E’ assurdo, mi hanno anche urlato di tutto, sono sconvolto. Così passa la voglia di giocare, mi metto nei panni dei miei compagni più giovani. Capisco che Foggia sia una città piena di problemi, già avevamo subito contestazioni, ma non credevo si arrivasse a questo punto. Sono schifato». Gennaro Casillo, figlio di Pasquale, ha espresso «ferma condanna per l'aggressione. Spero che Ginestra torni qui». Sull’accaduto indaga la Digos.

Fonte - La Gazzetta dello Sport