mercoledì 26 ottobre 2016

Con il nastro rosa

C'è un motivo se in ogni ordine di grado e giudizio ma anche in ogni ambito i classici vengono considerati tali. La "classicità" non è legata solo ad un fattore meramente estetico che possa essere compreso da chi ha esperienza in una determinata materia ma è tale perchè chi guarda, legge, ascolta, tocca o vive, può interpretare a suo modo e, come si usa dire, la fa sua. Questo anche perchè un classico non può essere spiegato con oggettività ma deve essere adeguato al proprio sfondo di vita (gli inglesi direbbero background ma mi piace l'italiano, decisamente più sonoro e poetico). Per capirci, cosa esiste di più soggettivo del sorriso della Gioconda o degli affreschi della Cappella Sistina? Della lettura dei Promessi sposi o della Divina Commedia? Dell'ascolto di "Wish you were here" o "Nel blu dipinto di blu"?
Orbene, perchè questo pippone iniziale?


Innanzitutto perchè mi andava così ... E poi perchè mi è capitato in questi giorni di ascoltare in radio per ben tre volte nell'arco di due giorni un "classico" della musica italiana anche se, probabilmente, non uno dei più conosciuti della premiata ditta Mogol-Battisti, "Con il nastro rosa".
Mi son detto:"E' un segno!" e da quel momento mi son messo realmente ad ascoltare il brano ...
Inseguendo una libellula in un prato
un giorno che avevo rotto col passato
quando già credevo di esserci riuscito

son caduto.

Ecco il segnale, subito all'inizio. Come non riconoscersi in questa metafora? Quante libellule abbiamo inseguito noi tifosi del Monza? Quante volte siamo caduti quando eravamo lì ad un passo dal successo? Non credo di dover ricordare le recenti libellule Seedorf, AEA e straccioni vari, forse sarebbe meglio ricordare
a chi non le ha vissute le epoche di D'Evant e Atzeni ma anche le stagioni degli anni 70 nelle quali eravamo ad un passo dal sogno serie A. Ad ogni buon conto, le delusioni sono certamente state molte in più rispetto alle soddisfazioni e questo fa male nell'animo.


Una frase sciocca un volgare doppio senso
mi hanno allarmato non è come io la penso
ma il sentimento era già un po' troppo denso
e son restato.

"E non andremo mai in serie A" Ecco la nostra "frase sciocca" che esprime più di mille altre i dubbi insiti nell'essere biancorosso. Perchè devo tifare Monza? Il rischio di non avere mai delle grandi soddisfazioni è dietro l'angolo, il dubbio che quest'avventura non possa mai portare qualcosa di buono è sempre presente. Perchè non tifare milaninterjuve che loro, magari con alti e bassi, qualcosa vincono sempre? Ma nonostante i folli dubbi l'essere biancorosso è già troppo dentro di me ... e son restato. 

Chissà, chissà chi sei chissà che sarai
chissà che sarà di noi
lo scopriremo solo vivendo
Comunque adesso ho un po' paura
ora che quest'avventura
sta diventando una storia vera
spero tanto tu sia sincera! 

E' nel ritornello che mi vengono in mente i "monzisti da salotto" (i più moderni, "da tastiera"). Sempre facile criticare, sempre facile dare addosso a "chi non vince mai". Abbiamo avuto una serie di proprietà che definire mediocri sarebbe un insulto a chi riesce a raggiungere la mediocrità con fatica ed impegno. Dall'era Giambelli la mediocrità mai ci ha abbandonato quindi il pessimismo cosmico è comprensibile, anche se non giustificabile. Ora, questa nuova avventura, sembra davvero che stia diventando una "storia vera" ed un po' di paura l'abbiamo. L'abbiamo noi, monzisti dentro, perchè rimane sempre la possibilità che questa si trasformi nell'ennesima delusione ma l'hanno anche loro, quelli da tastiera/salotto, perchè questa potrebbe davvero trasformarsi nella "volta buona". 

Il magazzino che contiene tante casse
alcune nere alcune gialle alcune rosse
dovendo scegliere e studiare le mie mosse
sono all' impasse

Ecco come capire se ciò che sta accadendo sta andando nella direzione del successo. Il metro di giudizio deve essere questo e cioè il livello di dubbi che si riuscirà ad instillare in ogni monzese. Noi che ci siamo continueremo ad esserci perchè a noi piacciono le sfide e se non abbiamo mollato finora, perchè dovremmo farlo proprio adesso? Ma è chi non c'è che deve essere spinto a pensare che sarebbe stato meglio esserci. Anche solo far crescere il desiderio dell'alternativa domenicale è davvero un grande successo. E sta succedendo, ve l'assicuro. Siamo solo ad un livello ancora embrionale, intendiamoci, ma io misuro già un incremento di questo sentimento che porta qualcuno al giramento di balle nel caso in cui non possa partecipare a quella partita o a quella trasferta.

Mi sto accorgendo che son giunto dentro casa
con la mia cassa ancora con il nastro rosa
e non vorrei aver sbagliato la mia spesa o la mia sposa.

Non dimentichiamoci ovviamente che la scelta può portare a delusioni. Se è vero che a noi, in realtà, poco importa dell'esito della battaglia di turno perchè, comunque vada, ci siamo è anche vero che per gli altri ridurre la possibilità di avere delusioni può essere fondamentale al fine di farli tornare al Brianteo con continuità. E' stato dimostrato nel periodo di Tonino Asta, quando si giocava bene e si vinceva il pubblico ha sempre risposto bene. Se si fosse continuato su quella strada ora ne vedremmo i risultati. Vincere aiuta a vincere ma aiuta anche a riempire lo stadio.

Chissà chissà chi sei chissà che sarai
chissà che sarà di noi
lo scopriremo solo vivendo
Comunque adesso ho un po' paura
ora che quest'avventura
sta diventando una storia vera

Non nascondiamoci, la strada che la Colombo Band sta tracciando pare essere quella giusta. Non posso esagerare nel giudizio, ho un po' paura nel dire che sia certamente quella giusta non tanto perchè non credo nel progetto ma perchè ho creduto in quelli prima. Di una cosa però sono consapevole e cioè che la rosa dei giocatori è decisamente importante, l'allenatore sta facendo bene e la dirigenza tutta sta lavorando nella medesima direzione. Se tutto questo riuscisse a coinvolgere ancor di più i ragazzi sugli spalti non so se potrà farci vincere ma di certo aiuterà a riportare allo stadio un clima da "grande stagione". Sì, perchè le grandi stagioni non dipendono solo dal successo finale ma dal viaggio che si percorre per raggiungerlo. E questo viaggio lo dobbiamo fare tutti insieme creando quel clima giusto che non farà altro che confermare le speranze di tutti noi ...
spero tanto tu sia sincera!

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