Il nostro lettore Stefano da Bergamo ha scritto, sul forum del Blog 1912 una lettera a cuore aperto a Nicola Colombo.
L'ex Vice Presidente Carmine Castella |
"IO STO CON CASTELLA!"
E le spiego il perchè. Castella è l'unico, ed intendo unico,
imprenditore che le ha davvero dato una mano tangibile nella
ricostruzione del NOSTRO Monza. Quando altri le giravano le spalle lui
ha comunque deciso di mettere mano al portafoglio e, sebbene in misura
minore di quanto fatto da lei, ha messo dei soldi veri e non quelli del
Monopoly come avrebbero fatto altri che lei, come dichiarato, ha
volontariamente lasciato fuori e non come quelli "fatui" di chi ha prima
lanciato il sasso e poi nascosto la mano facendola decidere di
continuare comunque in questa avventura. Anzi, ci sono anche delle
possibilità che senza l'apporto di Castella forse questa sua avventura
non sarebbe manco iniziata, immagino che questo possa riconoscerlo.
Inoltre, Castella è l'unico che è sempre rimasto nell'ombra,
personaggio schivo che non ha voglia di protagonismi. Non certo per
paura di assumersi delle responsabilità, Lei lo conosce bene e potrà
confermarselo da solo, ma solo perchè a lui non piace vivere sull'onda
della notorietà assumendosi soprattuto meriti non suoi tanto che,
talvolta, si fa "rubare" anche quelli che meriterebbe gli vengano
riconosciuti.
Aggiungo anche che Castella mi pare che in società sia l'unico che
stia cercando davvero di capire cosa c'è che non va e penso proprio che
sia l'unico di quelli con "veri" poteri che abbia capito cosa si deve
fare per cambiare.
No, forse non è giusto richiamare Delpiano come chiede Castella,
anche perchè Lei sa benissimo che richiamare Delpiano significherebbe
per entrambi (Lei ed il mister) fare un piccolo bagno di umiltà
affidandosi al tema dell'attuale anno giubilare, la misericordia del
perdono. Però il fare piazza pulita di chi le sta combinando troppo
grosse è doveroso. Perchè i soldi che sono stati sperperati quest'anno
non sono solo i Suoi ma anche quelli di Castella. E se a Lei può star
bene che qualcuno faccia i suoi interessi basta che porti avanti la
gestione economica entro certi termini, ad altri investitori questo non
può piacere. Serve più trasparenza ed i personaggi ombra non hanno la
reputazione ed il "modus operandi" per garantire questa.
Caro Colombo, io posso capire quali legami umani, di amicizia e
rispetto, Lei possa avere con i vari dirigenti che l'hanno aiutata
sportivamente in questa avventura, ma questi hanno semplicemente
disatteso il compito loro affidato e cioè quello di gettare le basi per
il futuro.
Al contrario, l'unico in società che ha rispettato i propri
impegni ed ha dato il suo contributo, vero e tangibile, sembra che venga
in qualche modo da Lei emarginato o non considerato.
Io l'ho sempre difesa, qui ed in altri luoghi, perchè in quel paio
di occasioni nelle quali ci siamo scambiati quattro-parole-quattro mi
sono subito reso conto che Lei al Monza tiene davvero e non è certamente
uno sprovveduto o un barlafuss come qualche tifoso (sfogo comunque
comprensibile) la addita di essere. Però questo è il momento decisivo
della sua storia NEL Monza da protagonista. Le rimangono due strade, o
andare avanti per la Sua continuando ad affidarsi agli uomini che ha
insediato o buttare in aria il tavolo e cambiare dalla testa tutto
quanto. In entrambi dovrà decidere di chi potrà fidarsi ed in entrambi i
casi sarà una decisione che comporta dei rischi. Importante sarà che la
decisione La prenda di persona, senza consiglieri più o meno
disinteressati e senza nemmeno ascoltare l'umore della piazza (di cui
faccio parte) però, prima che decida, La invito a porsi una domanda e
cioè se si sente realmente soddisfatto di quanto fatto finora dai suoi
collaboratori.
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