La leggenda narra che la città fu
fondata da Ercole di rientro dalla fatica iberica dei pomi
delle Esperidi e che il torione nacque per le nozze che
unirono Bianca Maria Visconti e Francesco Sforza nel 1441, imitando
nelle fattezze quel campanile storico.
A volte basterebbe appunto salire i 502
gradini del Torrazzo, il più alto campanile in muratura del mondo
coi suoi 112 metri, per scordarsi dei secoli bui sotto il dominio di
Austriaci e Spagnoli.
Il Gorilla, detective no global
alter ego dell'autore (il
cremonese Dazieri), afferma che a Cremona 'E' tutto a due passi dal
Duomo', sorto dove le alluvioni del Po non potevano ferire, sui resti
della fortificazione romana a difesa da Annibale (anche lui in
viaggio dalla Spagna); il Duomo di
stile romanico compone con Torrazzo e Battistero un insieme
medioevale: particolare l'effigie di Giovanni Baldesio che vincendo
il figlio dell'Imperatore Barbarossa in una sfida a bocce liberò i
concittadini dall'onere delle tasse, fisicamente equivalenti ad una
sfera aurea dal peso di cinque kili.
Giovanni Baldesio |
Cremona tra politica e calcio: tra i
suoi figli troviamo da una parte il socialista Bissolati ed il
gerarca Farinacci, sorta di ras locale, dall'altra i giovani
Cabrini e Vialli (invece Guarneri, stopper gentiluomo, vi scese in D
dopo essere vinto tutto nella Grande Inter), mondi che hanno trovato
recente sintesi nell'elezione a borgomastro dell'allenatore della
canoa azzurra Perri.
Cremona città delle arti: il federale
Tognazzi era operaio alla
Negroni (fondata poco dopo la Cremo), cui aggiunse la stella che
voleva dire qualità, Tognazzi che reputava moglie il Milan e
amante la Cremonese guidata dal coscritto e compagno di varietà
Luzzara.
Tognazzi e Luzzara |
Non un cammino spedito sinora allo
Zini, portiere grigiorosso casuto nella friulana Cividale un secolo
fa: vittorie di misura su SudTirol e Unione Venezia, molto dipende
dalla vena di Brighenti.
Chissà se nell'aria dell'autunno
risuonerà uno Stradivari (anche Amati e Guarneri furono validi
liutai): seicento oggetti che celano da tre secoli il segreto di una
magia (un legno più denso, una vernice con ceneri vulcaniche, più
cristalli minerali, il borace a conservare?) e che valgono milioni di
euro.
Non a caso appartengono a fondazioni o
collezionisti reali.
Le note di Stradivari, graffiate dalla
figlia dell'industriale chimico Giacomo Mazzini, chissà
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