Viotti; Beduschi, Briganti, Massoni; Franchino, Hetemaj,
Perini, Foglio, Anghileri; Anastasi, Vita
Nordi; Sabato, Sirri,
Sosa; Nicolao, Mezavilla, Obodo, Taddei, Vitofrancesco; Marconi,
Scotto
Una ruga in più, la trovi
nell'aria ferma del mattino.
Squadre in campo a
specchio, il 3-5-2 è diventato il modulo di riferimento del
matematico Pea con Foglio interno di centrocampo e Vita a supportare
Anastasi che si riappropria della maglia da centravanti, Franchino
ancora negli undici a riproporre la coppia di fascia con capitan
Anghileri, in un modo di giocare che allora era a quattro.Gli ospiti
centellinano il recupero di Guazzo dando la seconda maglia d'attacco al sardo Scotto: puntano molto sulla loro fascia destra,
dove l'ex promessa viola Taddei, fascia al braccio, accompagna la
nota tecnica con quantità e quantità di conclusioni.
Le carte si scoprono da
subito: al 2' proprio Anastasi prima effettua un'immediata
conclusione su lancio centrale, ma il diagonale esce molle, poi,
alimentato dal pressing alto di Hetemaj e Franchino, fionda un
sinistro da vero attaccante per la rete del vantaggio.Il
momento è buono, Perini azzarda un tiro da lontano, il gioco sembra
lineare, in grado di offendere in parità numerica, ma alla prima
replica piemontese firmata Scotto (illuminante cross da destra
proprio di Taddei, Viotti butta in corner) segue il pareggio
conseguenza di una delle rare sfarfallate dell'estremo
difensore bresciano: Taddei con freddezza si ritrova da destra un
rigore in movimento e fa esultare la Brigata Parterre.
E' il 17' e le contendenti
hanno messo in pratica la teorica predisposizione alla rete:
biancorossi che hanno sempre segnato al Brianteo, grigi sterili
sinora solo a Bergamo.
La partita resta godibile,
pur senza occasioni eclatanti: Vita prova a rientrare dalla destra ma
la conclusione è letta in anticipo, Massoni per non saper leggere nè
scrivere sparacchia verso il fuorigioco, Franchino sprintando chiude
su Nicolao sull'out mancino per poi al 30' crossare di esterno, Sosa
mette in angolo.Sottotono l'ammonito Beduschi e Foglio in un
frangente che risulta oltremodo spezzettato dal Sig.Marini; ultimi
sussulti a firma di Foglio da trenta metri, di Mezavilla che
approfitta di un momento di Perini sulle uova e di Franchino
che perde l'attimo per inquadrare lo specchio.
Bene tra gli ospiti Sabato
nelle chiusure: è un reparto decisamente più largo di quello di
Pea, al netto della compattezza, e pure in attacco la palla ospite
scorre lungo l'intero arco.
La sola annotazione del
primo quarto d'ora iniziale è che l'Alessandria manda in campo il
pericoloso Guazzo, mentre al Monza servirebbe Margiotta, che non
entra (entrerà Zigoni, impalpabile); il cronometro scorre senza
trame pregevoli, nè pericoli, accrescendo la sensazione che se lo
volessero, i mandrogni sarebbero più pericolosi.
Imperfetto Nordi, che
spesso rallenta il calcio di rinvio, su uno spiovente da destra che
quasi regala una chance a Foglio, poi Hetemaj non mette da terra
forza alla palla in mischia, Massoni di testa è infine fermato dal
palo; gli ospiti anche in questo caso pareggiano l'occasione con
Briganti che sventa la girata di Guazzo al 65'.
Batti e ribatti nel
risultato, anche: al 66' Vita, al solito attivo, da fuori area centra
l'angolo sinistro con un esterno destro che ricorda la rete al Como,
al 75' il brasiliano Mezavilla inzucca con forza un angolo dalla
destra.
Quando Pea sembra avere
scelto il 4-4-2 con Vita esterno, Vita esce per infortunio.
Gli ultimi cambi decidono
il finale: Terigi da angolo costringe la difesa di casa al pasticcio,
perchè Perini fa autogol, Burrai invece in pieno recupero si vede
respingere la punizione, e non c'è tempo per il corner.
Un risultato accettato
senza recriminare, l'uscita dal campo dei giocatori che avevano
esultato in primis sotto la tribuna tramuta gli isolati fischi
della ripresa in applausi.
Le ambizioni non possono
vivere solo di nervi, le squadre non solo di quadratura:
questa la presa di coscienza che la classifica comincia a
certificare.
Non sarà l'attesa (di una
partita-chiave), nè l'aspettativa (erosa due mesi fa) a creare la
ruga in più.
Solo il tempo.
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