Giappone – Corea del Sud 2002 ( 31
maggio – 30 giugno) - Campione: Brasile
Formazione della finale: Marcos Lùcio
Edmilson Roque Junior Cafu (c) Gilberto Silva Kléberson Roberto
Carlos Ronaldinho (Juninho Paulista) Rivaldo Ronaldo (Denìlson) -
Scolari
Marcatori della finale: Ronaldo (B)
Ronaldo (B)
Percorso dei vincitori: Brasile-Turchia
2-1 Brasile-Cina 4-0 Brasile-Costa Rica 5-2; Brasile-Belgio 2-0;
Brasile-Inghilterra 2-1; Brasile-Turchia 1-0; Brasile-Germania 2-0
Piazzamenti: 2.Germania, 3.Turchia,
4.Corea del Sud
Partecipanti: 32 squadre
Capocannoniere: Ronaldo (8 reti)
Media reti: 2,52 a partita
Si viaggia verso la moneta unica
europea, dopo la libera circolazione dei lavoratori, ma il mondo
appare meno sicuro, l'attentato alle Torri Gemelle comporta
diffidenza nei confronti dell'Islam, la cui frangia fondamentalista
estremizza la devozione religiosa in attentati per destabilizzare
l'Occidente.
La caccia allo sceicco del terrore
Osama Bin Laden inizia colle operazioni americane in territorio
afghano.
Ato, Nik e Kaz |
Varenne è all'ultima corsa e
Schumacher conquista il quinto titolo, eguagliando Fangio: Ato, Nik e
Kaz, con educazione prettamente orientale, accolgono i tifosi nel
primo Mondiale dell'Asia, ospitato congiuntamente (esperimento non
ripresentato) da Giappone e Corea del Sud.
Un ipotetico ruolo della Corea del Nord
decade per problematiche legate al turismo e per la sua difficile
situazione finanziaria.
Gara inaugurale che già rivela la delusione e la sorpresa del torneo: Metsu col suo Senegal impallina i connazionali Campioni in carica destinati a non superare il girone eliminatorio.
Bouba Diop marcatore decisivo, due pali
francesi, senza Zidane la Francia raccoglie il solo pareggio a reti
bianche e coll'uomo in meno contro la Celeste, al Mondiale dopo
dodici anni; la gara decisiva colla Danimarca del puntero Tomasson,
nonostante Zizou, è un tracollo: 0 a 2.
Anche l'Argentina di Batistuta e di
Veròn resta al palo: dopo la sconfitta su rigore (Beckham, ormai
icona glamour) cogli inglesi a Sapporo, è la Svezia di Erik Larsson
a qualificarsi coll'1 a 1 nello scontro diretto.
Il Brasile di Scolari gioca con ordine
e libera dosi di classe micidiale in attacco grazie al trio
Rivaldo-Ronaldinho-Ronaldo; ognuno di loro saprà essere decisivo e
la strada per lo Sceriffo di origini scaligere scorrerà tranquilla,
anche in virtù di episodi favorevoli (rigore del vantaggio sui
turchi nel girone commesso fuori area, sceneggiata di Rivaldo che
simula una gomitata subita sempre dai turchi senza essere
squalificato, vantaggio belga ingiustamente annullato negli ottavi e
parabola su punizione che uccella dalla distanza Seaman nei quarti).
La Nazionale affidata al monumento Trap
come coronamento di un'infinita e passionale carriera (in Africa
verso la Russia, la sua ennesima sfida?), non senza patemi passa il
girone, nonostante la vena realizzativa di Bobo Vieri: la sconfitta,
subita in rimonta ad opera dei croati di Olic e Rapaic, ed il pari
con cui Del Piero agguanta nel finale la Tricolor sono campanelli di
allarme che consegnano a Blanco e Borgetti il primo posto del girone.
La difesa incerottata, priva di Cannavaro e Nesta, più degli svarioni di Moreno condanna gli azzurri.
Daejeon diviene, come aveva promesso,
un incubo per l'Italia, rete decisiva nel supplementare del
grifone Ahn, ultimo atto di una sfida dalle molte istantanee: il
rigore iniziale respinto da Buffon, il pareggio quasi al termine dei
rossi del guru Hiddink, l'errore a porta vuota di Vieri, il rosso al
Pupone Totti e la rete annullata a Tommasi quelle più nitide.
Se i nipponici di Inamoto e di Nakata, dopo avere passato il girone assieme al Belgio anche grazie ad un 1 a 0 contro i russi, cedono alla Turchia, l'avventura dei forsennati sudcoreani si spinge fino alle semifinali (migliore risultato asiatico), visto che ai rigori eliminano la Spagna di Camacho che ha scollinato a punteggio pieno il girone (promosso anche il Paraguay di Cesarone Maldini), unica assieme al Brasile, e battuto gli irlandesi di Keane agli ottavi.
Le Furie Rosse incappano in due reti
annullate e contestano l'arbitro.
La corsa dell'Africa termina ancora una
volta ai quarti, dopo che con una doppietta Camara aveva rimontato la
Svezia: ad Osaka, nel contrappasso del supplementare, prevalgono i
turchi.
Nessuna vittoria netta: Rivaldo e
Ronaldinho rimontano Owen e spengono le velleità del Rettore di
Thorsby e Ballack, protagonista di un bel torneo, regola i solidi
americani trascinati da Donovan col Messico.
Sempre di misura i teutonici di Voller,
traghettatore con pieno mandato dopo l'affaire Daum, prevalgono a
Seoul sui padroni di casa: ancora una volta il centrocampista segna
la rete-partita, per poi immolare la sua diffida sull'altare di un
fallo tattico; per lui una buona stagione, senza la gioia del
successo (triplete di secondi col Leverkusen).
Ronaldo e Kahn |
Per una squadra uscita colle ossa rotte
dall'Europeo precedente una finale (la quarta in sei manifestazioni
iridate) costruita anche sulle acrobazie del 'polacco' Klose (cinque
reti nel girone con tripletta nell'8 a 0 ai sauditi) e sulle parate
di Kahn che incappa sotto la pioggia di Yokohama nell'errore, su tiro
di Rivaldo, che schioda il punteggio a vantaggio dei sudamericani:
sempre Ronaldo, letale nonostante quasi due stagioni senza pallone,
sigla il raddoppio.
Nella 'finalina' Sukur realizza dopo
undici secondi la rete iridata più veloce: per i turchi di Gunes un
podio decisamente inatteso.
Moreno |
Curiosità – la Francia realizza il
peggiore punteggio nel girone di una Nazionale campione in carica
(Lippi uscirà con due punti, ma incontrando avversari di rango
inferiore); terza finale consecutiva per il Brasile e per Cafu (unico
nella storia del calcio, in quest'occasione capitano); prima sfida
iridata tra le due Nazionali con più partite iridate, un parodosso
forse, non che sia in finale però.
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