Francia 1998 (10 giugno-12 luglio) –
Campione: Francia
Formazione della finale: Barthez Thuram
Desailly Lebouf Lizarazu Deschamps (c) Petit Karembeu (Boghossian)
Zidane Djorkaeff (Vieira) Guivarc'h (Dugarry) - All.Jacquet
Marcatori della finale: Zidane (F)
Zidane (F) Petit (F)
Percorso dei vincitori:
Francia-Sudafrica 3-0 Francia-Arabia Saudita 4-0 Francia-Danimarca
2-1; Francia-Paraguay 1-0 (supplementari); Francia-Italia 4-3
(rigori); Francia-Croazia 2-1; Francia-Brasile 3-0
Piazzamenti: 2.Brasile, 3.Croazia,
4.Paesi Bassi
Partecipanti: 32 squadre
Capocannoniere: Suker (6 reti)
Media reti: 2,67 a partita
Footix |
Come accadde per i sudditi di Sua
Maestà, anche i galletti (peraltro vincitori di un Europeo su
gallico suolo) conquistano il loro solo Mondiale in casa, con una
Nazionale completa, che difetta solo nella punta centrale, il bretone
Guivarc'h, ma che ha talento giovane da centellinare (Henry e
Trezeguet) ed esperienza costruita per quasi tutti i titolari da
annate italiane.
Una Nazionale multicolore, con forza
basca, polmoni della Nuova Caledonia e del Ghana, estro armeno e, su
tutto, l'irrequieto talento algerino di chi ha cresciuto il suo
calcio nel tempo provvisorio di una banlieu.
Wojtyla sbarca a Cuba, è l'anno della doppietta Giro-Tour (italiano dopo trentatre stagioni) di Pantani e del Titanic cinematografico: il calcio sanziona i portieri che tengono la palla più di sei secondi e col rosso coloro che commettono fallo da dietro, introduce la panchina lunga e si complica la vita colla distinzione tra fuorigioco attivo e passivo, ma forse l'invenzione più assurda,
Chi segna al supplementare, porta a
casa vittoria e pallone, testè.
Nessuna chance di rimonta, altro che
Azteca e Siviglia.
Se si pensava di accendere assalti
all'arma bianca per lo spettacolo, ci si ritrova squadre bloccate in
base alla tattica e paralizzate dalla paura di non giocarsela ai
rigori.
Ronaldo |
Filotto iniziale solo per i Blues e per l'Argentina in cui la continuità è Batistuta (tripletta alla debuttante Giamaica, felice per la vittoria coll'altra Cenerentola, il Giappone) e la mancanza Maradona (gioca il Burrito Ortega).
La Nigeria sorprende 3 a 2 la Spagna di
Raul (una carriera di successi col Club, ma incompiuta colla Roja); i
Paesi Bassi dall'assortita coppia Bergkamp-Kluivert (ambedue
delusioni meneghine) e dei gemelli De Boer, di Overmars e di Cocu
(solita catena a legare Amsterdam e Barcellona) procedono a braccetto
col Messico di Hernàndez e così la Germania e la Jugoslavia dei
vecchi Klinsmann e Stojkovic e dei nuovi Bierhoff (capocannoniere
all'Udinese in quella stagione, davanti al Fenomeno interista) e
Mijatovic (gol alla Juventus che riporta a Madrid la principale Coppa
europea per Club dopo trentadue anni); l'Inghilterra di Hoddle cede
il primato nel gruppo ai romeni, vittime della battagliera e
qualitativa Croazia di Boban e di Suker, poi in grado di eliminare ai
quarti la stanca Germania 3 a 0 a Lione e di impaurire Saint-Denis,
almeno per un minuto, in semifinale.
Fatica la Francia senza Zidane (espulso
per un pestone ad un saudita e fuori due turni) contro l'arcigno
Paraguay di Chilavert, portiere e buon tiratore di punizioni: segna
solo nel secondo supplementare Blanc in mischia; l'Inghilterra esce
ai rigori coll'Argentina dopo un divertente 2 a 2, in cui si mette in
luce il giovane Owen.
L'Italia contiene i padroni di casa e sfiora la semifinale con una giocata al volo di R.Baggio, riserva della giovane stella Del Piero.
Per la terza volta consecutiva dicono
male i rigori: stavolta è Di Biagio, di professione metronomo, ad
attirare su di sè gli occhi umidi del Paese, come era stato per
Serena e R.Baggio.
Zidane |
Brasile e Paesi Bassi si affermano su
Danimarca ed Argentina dopo incontri ricchi di reti: dopo la
doppietta di Ronaldo ai cileni, è la doppietta di Rivaldo a tenere a
bada i nordici, mentre l'uomo-partita orange è Bergkamp, poco prima
del fischio che avrebbe attivato il supplementare.
Solo un'inconsueta doppietta di Thuram, terzino-centrale di Parma (poi bianconero) frena la marcia balcanica; la lotteria dal dischetto del Velodrome assegna un'altra finale al Brasile: di Ronaldo e di Kluivert le reti nei novanta minuti, seconda finale consecutiva per Aldair, Bebeto, Cafu, Dunga e Taffarel.
Assente a livello agonistico Ronaldo
causa malore epilettico (nella distinta per la tribuna stampa è
titolare Edmundo), decide Zidane: una doppietta di testa nel primo
tempo esalta la grandeur di 80mila tifosi; Zagallo non riesce così a
bissare la vittoria del Messico e la Coppa va a Jacquet, tecnico che
decide di lasciare come non seppe fare il 'federale' Bearzot.
L'accoppiata coll'Europeo di Paesi
Bassi e Belgio avrà la firma di Lemerre e, nel modo più beffardo
per l'Italia finalista, di Trezeguet (Golden gol supplementare dopo
il pareggio di Wiltord sul finire del recupero): impresa realizzata
dalle sole Germania Ovest e Spagna, che la migliorerà con un secondo
Europeo.
Curiosità - Baggio va a segno per il
terzo Mondiale, unico italiano, ed affianca Rossi a quota nove reti
iridate (cosa che farà Vieri nel Mondiale asiatico), la Croazia va a
podio da debuttante col fiore all'occhiello di Suker capocannoniere;
Francia senza capitano in finale, Blanc era importante anche in
funzione scaramantica, col bacio sulla pelata a Barthez prima del
fischio iniziale.
Nessun commento:
Posta un commento