Italia 1934 (27 maggio-10 giugno) –
Campione: Italia
Formazione della finale: Combi (c)
Monzeglio Allemandi Ferraris Monti Bertolini Guaita Meazza Ferrari
Schiavio Orsi – All.Pozzo
Marcatori della finale: Puc (C) Orsi
(I); Schiavio (I)
Percorso dei vincitori: Italia-Usa 7-1;
Italia-Spagna 1-1, 1-0; Italia-Austria 1-0; Italia-Cecoslovacchia 2-1
Piazzamenti: 2.Cecoslovacchia,
3.Germania, 4.Austria
Partecipanti: 16
Capocannoniere: Nejedly (5 reti)
Media reti: 4,12 a partita
Chiama alla pugna Mussolini: la prima
edizione iridata in Europa è l'occasione per intrecciare la gloria
sportiva e la propaganda politica, il regime sovvenziona difatti la
costruzione-riqualificazione di alcuni stadi che saranno teatro
della manifestazione destinata ad aprire il filotto dell'alpino
Pozzo, il solo allenatore a vincere due Mondiali, inframezzati
dall'oro olimpico berlinese.
La struttura data al calcio italiano
col campionato a girone unico dal '29-'30 ha rivelato per quanto
riguarda il pallone un ruolo di aggregazione ed attrazione: il
Mondiale viene raccontato dall'Eiar a nove Paesi ed in quattro
lingue.
Zamora |
Servono qualificazioni per l'accesso
(Italia facile sulla Grecia) e prima presenza africana: l'Egitto.
Mancano, ricambiando il forfait azzurro
precedente, i campioni uruguagi e gli argentini, indispettiti per
essere stati privati di alcuni loro buoni elementi (tenderanno a
convocare giocatori del solo campionato nazionale fino al 1970);
appunto decisivo il contributo apportato da argentini quali Orsi e
Monti, che con estro e senso della posizione brillano anche nel
Quinquennio bianconero (dei torinesi, come spesso sarà, l'ossatura
tricolore) che traghetta il pallone nazionale dal semiprofessionismo
delle polisportive alla specializzazione del futuro: esenzioni
militari, impieghi lavorativi, ingaggi sostanziosi (primo
professionista è considerato il terzino sinistro Rosetta,
trasferitosi dalla Pro Vercelli alla Juventus, ultimo gettone azzurro
nella gara del debutto Mondiale); rovescio della medaglia: la
corruzione (scudetto revocato al Torino per il caso Allemandi, una
tentata combine col difensore della Juventus).
Sindelar |
Orsi |
La sfida più tosta è il quarto di
finale contro la Spagna, giustiziere del Brasile 3 a 1, guidata dal
mitico portiere Zamora: un incontro maschio a dir poco, col pareggio
azzurro realizzato dopo un fallo di Schiavio sul portiere; a Firenze
la ripetizione dopo ventiquattro ore costringe gli iberici a numerosi
cambi, Zamora incluso.Non si sa se per infortunio, per pressioni
extrasportive o per una sua contestazione dell'arbitraggio, ma
l'Italia ha il lasciapassare per la semifinale: identica la
sceneggiatura milanese, l'Austria di Sindelar e di Meisl (3 a 2 alla
Francia, 2 a 1 all'Ungheria) è battuta di misura con un'azione
viziata da un
presunto fallo di Meazza su Platzer.
Puc (la
maggioranza del tifo organizzato sugli spalti è, incredibilmente,
cecoslovacca) ed Orsi (tiro dopo avere dribblato tre avversari)
segnano nei minuti conclusivi della finale, il bolognese Schiavio nel
supplementare certifica la vittoria fascista e consegna agli azzurri
un appartamento ed una Balilla.
Curiosità - il primo brasiliano
campione del mondo gioca nell'Italia: Filò, naturalizzato Anfilogino
Guarisi; Sindelar si rifiuta di disputare nelle fila della Germania,
che aveva annesso l'Austria, la successiva manifestazione iridata: lo
troveranno senza vita per le esalazioni della stufa nella sua casa
viennese, assieme alla compagna italiana; Orsi, prodotto
dell'Independiente, inventore del ruolo del tornante, ama giocare con
un jolly nei calzettoni.
1 commento:
grandi ragazzi
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