Speranza biancorossa |
Monguzzi sà bene che a 47 anni l'occasione di salvare il Monza dalla C2 ( ai play out conta solo il risultato) è forse l'ultima chance per uscire dal limbo dei tanti allenatori delle squadre giovanili ed ambire ad un posto nel calcio professionistico.
A suffragare questa mia convinzione sono state le sensate parole pronunciate sabato scorso nel corso della prima conferenza stampa da allenatore della prima squadra:
- "Per salvarsi non bisogna fare miracoli ma due buone partite". Giusto rispettare il Viareggio, che parte con i favori del pronostico, ma i toscani non sono il Barcellona ma solo una discreta squadra di prima divisione.
- "Giocherà chi ha gamba e testa, adatterò il modulo alle persone". In una situazione già di per se difficile ed ulteriormente complicata da squalifiche e fattori esterni (calcio scommesse) nessuno deve avere il posto assicurato, giusto scegliere i più in forma e motivati e conseguentemente ritagliare addosso alla squadra il modulo più congeniale.
- "Bisogna avere coraggio, se dimostri di voler mettere sotto l'avversario e di avere doti morali ed etiche allora puoi portare a te il tifo, capisco la delusione dei tifosi ma venite al Brianteo e poi giudicherete". Io farò proprio così, andrò allo stadio ma aspetterò che sia la squadra a dimostrarsi degna del nostro incitamento, come ebbi già occasione di scrivere non si può assistere alla seconda retrocessione in C2 di fila solo cantando come l'orchestra del Titanic ma neppure abbandonare la nave come Clarence "Schettino" Seedorf, l'anno scorso in crociera quest'anno in spiaggia in Brasile.