Commenti e opinioni, sulla settimana biancorossa, scritti da un tifoso per i tifosi, sempre e comunque dalla nostra parte.
Correva Sabato che le notizie provenienti da Monzello, con i ragazzi del S.A.B. che provavano a fare l'elettro-shock ai nostri eroi domenicali, riaccendevano in me un barlume di speranza.
Ma già alle 15,30 (ora legale) di Domenica l'indegno svolgimento della "dipartita" metteva una pietra tombale su ogni mio sogno recondito.
Alla fine neanche più rabbia, solo tristezza e sgomento per il vuoto lasciato da una società ed una squadra che non sono più quelle presenti nei miei ricordi, ma che si sono mutate in qualcosa da me alieno, per le quali l'unico sentimento che provo è la vergogna, non di esserne tifoso, questo mai, come si diceva domenica in curva " il Monza siamo noi", ma quella che subisco di riflesso, che dovrebbero provare gli autori di cotanto scempio.
Se retrocessione, come pare inevitabile, dovrà essere noi tifosi saremo anche disposti a rimboccarci le maniche e a ripartire da campi ed avversari che non ci sono propri, ma chi è stato malamente al timone deve passare la mano, nella consapevolezza che questo fallimento è opera sua e né deve espiare le colpe anche e soprattutto dal lato economico.
Certo sarebbe meglio anche per il raiss surinamese vendere una squadra salva in prima piuttosto che regalarla retrocessa in seconda divisione e l'unica persona sulla terra che avrebbe qualche, sia pur piccola, possibilità di riuscita in tanto grande impresa e un abbronzatissimo signore di orobica provenienza e con il vezzo del capello lungo e del baffo folto, presente e acclamato domenica allo stadio.
Infine ai signori politici, presenti l'altro ieri al gran completo, chiedo, senza far polemiche, di interessarsi da subito affinché la nostra gloriosa e quasi centenaria tradizione possa perdurare, se possibile, in mani di persone più affidabili e competenti di quelle attuali.
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