Silvio Piola: il bomber principe del
massimo campionato italiano è pietra angolare della storia azzurra.
Piola il fromboliere |
Udovicich la bandiera |
Il centravanti cui lo stadio di Novara
è intitolato ha fatto la grande Storia della Nazionale azzurra colla
doppietta ai magiari nella finale iridata di Parigi e la piccola
storia del club oggi guidato da Toscano con ottantacinque reti che
hanno garantito un'immediata promozione in Serie A ed il mantenimento
della categoria per sei stagioni (otto totali).
L'ottava posizione del '52 agli ordini
di Varglien fu inoltre appannaggio del Novara soprattutto per le
diciotto marcature del trentottenne lomellinese; in quegli anni sulla
panchina sedevano sulla panchina allenatori vincitori di tricolore
con Juventus e Torino: Parola e Janni.
La società nelle mani di Di Salvo, il
cui arrivo si sovrappone alla nascita del Villaggio Azzurro, nacque
nel 1908 su iniziativa di liceali del Carlo Alberto e si strutturò
inglobando realtà pallonare locali, ma potè affermare di essere
lato del Quadrilatero piemontese solo cogli Anni Trenta: primo dei
tredici complessivi tornei in Serie A nel '36-'37 e nuova promozione
dopo lo spareggio coi mandrogni la stagione nel '38-'39, annata in
cui si raggiunse la finale della Coppa Italia contro l'Ambrosiana.
Gli anni meno gloriosi, dopo la
promozione tra i cadetti del '70 e il lancio del portiere F.Pulici e
della mezzala Zaccarelli, futuri scudettati con Lazio e Torino,
iniziano colla discesa in Serie C del '77, evitando l'Interregionale
solo grazie al fallimento delle bianche casacche vercellesi l'anno
del Mondiale dello Stivale.
L'assestamento dopo tre playout di
ancoraggio alla Serie C2, avviato colla promozione in Serie C1 del
'03, getta le basi della sorprendente doppia promozione che nel giro
di un anno cancella numeri quali le 33 stagioni senza serie cadetta e
le 55 senza massim serie: protagonisti il binomio Sensibile-Tesser e
la coppia d'attacco Bertani-Gonzalez.
Le ciliegine sono le trenta giornate
senza sconfitte (fatale il Vigorito) e la Supercoppa di categoria
vinta col Portogruaro il primo anno, i playoff vinti con Reggina e
Padova e gli scalpi in Coppa Italia di Parma e Siena a riaprire le
porte del Meazza il secondo.
La recente memoria è alimentata da due
vittorie coll'Inter la stagione della retrocessione, da Rubino che
diviene il solo marcatore di una stessa squadra in quattro categorie
(superando Piola con ottantasette centri) e da Ludi, che ritorna ora
in terze serie quale bandiera, ruolo oltre il campo ricoperto per
diciannove stagioni, e senza Serie A, dal fiumano Udovicich, stopper
tutto cuore.
Formazione-tipo:
Tozzo; Bergamelli, Perticone, Beyè,
Garofalo; Garufo, Faragò, Pesce, Barlocco; Gonzalez, Evacuo, Corazza
(Montipò; Ludi, Peverelli; Miglietta, Buzzegoli; Gustavo, Manconi)
2 commenti:
È CATEGORICA la VITTORIA!
Gli avversari sono forti e tosti e con un doppio dente avvelenato, sia per la retrocessione sia per il mancato ripescaggio.
NON DOVREMO AVERE ALCUNA PAURA E VINCERE!
ops..dalla formazione-tipo da levare bergamelli se no sarebbero in dodici :-)
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