Ciao ragazzi,
questa mattina ho pensato fosse una buona idea intervistare un protagonista del calcio Monza.
Una persona, Giancarlo Sangalli, che da anni si spende per i colori biancorossi. Così dopo aver chiamato in azienda, mi è stato dato un appuntamento per questo pomeriggio. Una volta accomodatici nel suo ufficio, Sangalli ha risposto alle mie domande parlando a trecentosessanta gradi del Monza e dell'attuale situazione.
Vi propongo per iscritto l'intervista:
Lei è conosciuto a Monza come grande tifoso, il suo nome è stato per anni legato al Monza calcio come sponsor, mi dia le sue impressioni su questa squadra penultima in classifica, solo la Paganese alle spalle, e a cinque punti dalla salvezza...
Io ormai, tra il presidente Giambelli e il presidente Begnini, sono quindici vent'anni anni che mi occupo del Monza. Con la mia azienda siamo sponsor da diversi anni, e devo dire che, giudizio del tutto personale, in quest'ultimo periodo siamo un po scarsi. Vuoi anche per la situazione societaria, le recenti dimissioni del presidente Salaroli.
Quello che dico sempre è che il pubblico qui a Monza manca da sempre, anche quando eravamo in B, il pubblico del Monza Brianza, oggi anche provincia, è sempre stato scarso. Io non ho mai capito perchè i brianzoli non sentano il richiamo della squadra della città. Io non manco una Domenica, prima andavo anche in trasferta, ma ora per impegni di lavoro, spesso sono fuori dall'Italia, non posso più. Però in casa non ne perdo una e devo dire, che vedo sempre meno gente, meno tifosi, meno attaccamento alla squadra. Questo è un dato di fatto ben visibile al Brianteo.
Secondo, credo che per quanto riguarda questa società, Seedorf e un competente, e un giocatore, e quindi uno come lui deve mettere mano alla squadra e rifarla, altrimenti così non andiamo da nessuna parte. Il problema, ed io non voglio entrare nel fattore economico, perché anche se stiamo parlando di una squadra di serie C, i costi ci sono e se uno non mette mano al portafoglio la situazione è quella che è; ma se Domenica perdiamo ancora e si incomincia male il girone di ritorno, per me è C2 garantita. Mi auguro che adesso con questo nuovo presidente eletto da pochi giorni, Magnoni, le cose possano cambiare. Io non lo conosco personalmente e non so quale programma abbia, ma credo che una squadra oggi come oggi debba essere gestita come un'azienda. Se si vuole fare risultato, bisogna investire, bisogna stare dietro alla squadra, c'è bisogno che il mister sia all'altezza...e l'altra sera alla cena del Monza l'ho visto, un ragazzo giovane, spero che sappia portare avanti questa squadra. Speriamo bene, questo il mio parere ad oggi.
Lei poco fa ha toccato il tema tifoseria, sempre meno gente allo stadio, secondo lei, qual'è la ricetta vincente per fare in modo che i monzesi frequentino il Brianteo?
Guardi, le faccio un esempio banale, se lei va a San Siro quando gioca il Milan, le basta entrare allo stadio per percepire un atmosfera meravigliosa, io vedo invece al Brianteo in tribuna vip, siamo lì in tre o quattro pellegrini, io, il sindaco, Della Valle e altri, e sempre meno gente sugli spalti. Lei mi ha fatto una domanda precisa, e guardi io prima davo la colpa di questo disinteresse, alle squadre come l'Inter, il Milan, giocavano la Domenica e allora la gente preferiva vedere quelle partite. Ma oggi spesso e volentieri tra anticipi e posticipi, capita spesso che queste partite non coincidano con quelle del Monza. Eppure vedo sempre meno gente allo stadio, secondo me, questo succede perché i brianzoli se ne fregano del calcio. Questo è il mio parere, sono quindici, vent'anni che sono qui, e vedo che non c'è mai stato quell'aflusso...prima quando eravamo in B, il Brianteo si riempiva e si sentiva la voce dei tifosi, quando c'era il Napoli, il Cagliari, il Genoa...adesso, giustamente, non giustamente, vedo che la tifoseria si sta allontanando sempre più. Lei pensi che la provincia di Monza conta 800.000 abitanti, ne venisse anche solo il tre per cento...insomma i conti li faccia lei.
Un commento sulla contestazione dei tifosi, è stato esposto uno striscione:" vogliamo chiarezza"...
Certo, certo, ho visto. Guardi in tutta franchezza le dico una cosa: Fino a poco tempo fa qui a Monza c'è stata una presidenza che a mio modesto parere non era all'altezza della situazione. Mi ricordo ad esempio ai tempi di Giambelli, si parlava con la squadra, si andava a monzello, si ascoltavano i tifosi, e questa cosa non l'ho vista in questi ultimi tempi. Poi c'è da dire che il tifoso ragiona da tifoso, se le cose vanno male, sei scemo e incompetente e invece se van bene, sei bravo ed intelligente... questa è la norma. Ma devo dire che io avevo tanti amici che venivano allo stadio ed ora non vengono più, più si scende e più si perde la tifoseria.
Non so se ha avuto modo di leggere il documento che è stato reso pubblico in questi giorni, che riguarda ciò che ha scritto Salaroli poco prima dello scioglimento del CDA, dove viene tracciato un ritratto di Seedorf negativo. E soprattutto dove viene detto che certe scelte e disposizioni vengano prese arbitrariamente da lui, il suo pensiero?
Questa è una cosa che ho sentito anch'io, ora non so di preciso, con questa società non faccio parte del consiglio come in passato, però se è vero che Seedorf è padrone quasi al cento per cento, beh lei capirà che quando uno è padrone comanda. Se devi fare il presidente e non avere voce in capitolo...Comunque sia io non conosco Salaroli, ma personalmente non lo vedevo un presidente adatto, uno che potesse prendere decisioni, uno adatto al mondo del calcio insomma.
Ritorniamo al Milan, lei vede che sono passati tanti Mister, ma quando Berlusconi deve gridare, grida. Se impone di mettere le due punte, il mister lo fa. Mi passi il paragone, ma il presidente deve avere una certa competenza. Non voglio giudicare, ma non lo vedevo come un presidente che potesse funzionare a Monza. L'altra sera ho parlato anche con i ragazzi, sono tutti sulla stessa linea, speranzosi di far bene, ce la mettono tutta ma i risultati non vengono, questo mi han detto.
Ieri Tridico si è detto fiducioso e addirittura disponibile a scommettere sulla salvezza del Monza, lei?
Mah, ho parlato anch'io con loro. Questi sono fiduciosi armati di buona volontà, ma credo che se non cominciamo a vincere da Domenica e fare risultati positivi, c'è poco da stare allegri. Poi sa, il calcio è un gioco dove a volte si segna al novantaquattresimo e ci si salva, ma la mano sul fuoco non ce la metterei..
La prossima domanda, la chiama in causa direttamente. Ho sentito parlare più o meno seriamente di una possibile cordata di imprenditori brianzoli, che sarebbero interessati a rilevare il Monza in caso di cessione da parte di Seedorf, mi è stato fatto anche il suo nome, come stanno le cose?
Io no, e le spiego pure perché: é da tanti anni che si parla di un mio probabile coinvolgimento, quando lasciò Giambelli, poi prima di Begnini, durante la gestione Begnini...ma per una ragione semplicissima le dico che per me è impossibile. Adesso noi lavoriamo pure all'estero e non ho materialmente il tempo di seguire una squadra di calcio. Devo dirle che ne ho sentito parlare pure io, e in confidenza le dico che non nutro grandissima fiducia al riguardo. Le spiego, quando ero dentro alla società per aiutare, perché c'è poco da dire, una società costa quei cinque, sei milioni di euro anche se di serie C; per far tirare fuori i soldi algi industriali di zona, bisognava sudare altro che sette camicie. Questo dimostra il non interesse. Non è una critica la mia, c'è a chi non interessa il calcio e segue la lirica alla Scala di Milano, per esempio. Quindi non saprei, ho sentito anch'io qualcosa ma non so dirle chi è interessato. Una cosa la so, noi no di certo.
Un ultima cosa e la lascio andare, in un articolo che ho scritto per il nostro blog, ho espresso un idea personale, questa: Secondo me, il presidente di una squadra, di qualunque squadra si tratti, per essere un buon presidente dev'essere il primo tifoso...
Sono assolutamente d'accordo, perfettamente d'accordo. Il presidente dev'essere presente. Mi ricordo quando si andava negli spogliatoi, si davano le pacche sulle spalle. Si incoraggiavano i giocatori sia che vincessero o perdessero. Le dico per esperienza che lo spogliatoio lo sente se il presidente ha a cuore la squadra. Lo spogliatoio viene coinvolto in positivo da un tale presidente.
Ringrazio di cuore Giancarlo Sangalli per avermi concesso l'intervista.