martedì 27 novembre 2012

Diffidati per aver festeggiato la Promozione, succede siamo in Italia!

NO alla TESSERA del TIFOSOLa festa finisce in daspo. Venti tifosi dell'Unione Venezia calcio sono stati colpiti dal temutissimo provvedimento, che ordina il divieto di accesso agli impianti sportivi, che ospitano partite di calcio e anche di basket.
Niente da fare nemmeno per l'Umana Reyer, insomma. Un anno per quattordici di loro e un anno e mezzo per gli altri sei.
Lo scorso 6 maggio erano circa in 500 nella gradinata Est e, a un paio di minuti dalla fine, un gruppo aveva scavalcato la recinzione e si era sistemato sulla pista di atletica, per festeggiare la già conquistata promozione in Lega Pro due. Mentre il giocatore arancioneroverde Lauria stava per battere un calcio d'angolo, sul parziale di 3-0 con i gol di Florean, Essoussi su rigore e Casagrande, l'arbitro Serra di Torino aveva fermato il gioco per quattro minuti, in attesa che questi riprendessero posto in tribuna.
Ristabilito l'ordine la partita era regolarmente finita e l'invasione festosa c'era stata lo stesso, a caccia di una maglia o di un altro souvenir. Non solo del campo, ma anche degli spogliatoi. Nessun atto di violenza, anzi alla fine anche un'ombra, al baretto con i sostenitori del Belluno.
Ma la Polizia scientifica e la Digos di Belluno hanno individuato gli invasori con un filmato e delle foto, denunciandoli all'autorità giudiziaria per "invasione di campo in occasione di manifestazioni sportive (articolo 6 della legge 401 del 13 ottobre 1989)".
I venti sono tutti ragazzi di età tra i 20 e i 40 anni, residenti nel Veneziano e nella bassa Trevigiana. Il Questore ha notificato loro quello che in termini tecnici si chiama «decreto di divieto di accesso a tutti i luoghi del territorio nazionale ed estero, dove si svolgono manifestazioni sportive calcistiche, dalla serie A all'Eccellenza, passando per la Coppa Italia, i tornei internazionali e le partite della Nazionale, comprese le amichevoli». In più, l'esclusione sarà valida anche per gli incontri di pallacanestro. Il comunicato della Questura è di ieri, ma in laguna i frequentatori dello stadio Penzo, sull'isola di Sant'Elena, già sapevano da alcune settimane di questo provvedimento e alcuni si erano lamentati con la società, colpevole a loro dire di non aver tutelato per niente la tifoseria, nella domenica della promozione.

Articolo tratto dal Corriere delle Alpi

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