Nome cognome :Fiorenzo Dosso – Soprannome: ‘Fiore’
Eta': 47
Tifoso del monza dal: … dalla nascita 4 aprile 1964. Passione trasmessa dal mio papà che mi affascinava con i racconti del suo Monza a cavallo tra gli anni ’50 e i ‘60
Prima partita del monza vista: ricordi sbiaditissimi di un Monza-Venezia 3-0 del 1972 o 1973 e prima ancora (1970 o 1971) di una Coppa Italia (o amichevole ?) Monza-Milan in un Sada stracolmo sulle spalle del nonno che mi aveva portato per andare incontro a papà. Ho ancora adesso nel cuore l’emozione della magìa dello stadio di sera e la gioia per aver nitidamente riconosciuto la chioma bionda di Schnellinger, terzino del Milan e mio idolo
Ultima partita vista: Monza-Spezia 0-0 del 17 aprile scorso … e non resterà certo memorabile
Il ricordo piu' bello: Me ne consentite tre ? Li metto in ordine cronologico dal terzo al primo: 3) Serie B 1976-77, domenica di autunno prima del ponte dei morti, il neopromosso Monza vince in trasferta a Ferrara (1-2 se non sbaglio) ed è primo in classifica da solo. Il giorno dopo le scuole sono chiuse, papà come sempre acquista La Gazzetta dello Sport e Il Giorno. Ricordo ancora i titoli “Monza, una macchina perfetta verso la serie A” e “Il Monza mette tutti in fila”. Sogni da ragazzino, i più belli. 2) Tortona, punizione di Robbiati, testa-gol-promozione di Casiraghi, il Brianteo prossimo alla inaugurazione. Illusioni da giovane uomo, le più pericolose. 1) Ferrara, Carpi-Monza 2-3. Quell’anno io e il grande Mario Bonati ci eravamo fatti tutte, ma proprio tutte le trasferte … l’abbraccio con capitan Saini … il mitico Radice che al microfono dell’indimenticabile Alberto D’Aguanno consegna una dichiarazione d’amore da brividi “Il Monza è il mio Real Madrid”. Stranguglioni da maturità, i più veri.
Il ricordo piu brutto: per par condicio tre: 3) sullo stesso piano la sconfitta di Modena nell’estate 1977 e lo spareggio di Bologna del 1 luglio 1979. Delusioni da adolescente, le più cocenti. 2) la sconfitta nei play-off a Fiorenzuola del Monza povero ma bello di Boldini, quello che personalmente ho più amato. Amarezza da incompiuta, la più indigesta. A proposito del Boldo: quello che sta facendo con il Renate è semplicemente fantastico … 1) le mia parole profetiche ma inascoltate della settimana prima di Pisa-Monza. La spocchia e l’insensibilità della dirigenza di allora non le presero nemmeno in considerazione. Conservo gelosamente la pagina del muro biancorosso dove una ventina di tifosi, reduci dal disgraziato pomeriggio all’ Arena Garibaldi, mi davano atto di aver previsto tutto con 5 giorni di anticipo. Soddisfazioni postume, le più inutili.
Un aneddoto che ti sta a cuore: ne avrei tanti … cito questo: stagione da incubo targata Belcolle – D’Evant … Marasma societario, voci di strani personaggi ad agire dietro le quinte, caos tecnico … Ad un certo punto del campionato Romano Cazzaniga si prende – come il Cireneo – la croce biancorossa sulle spalle … trasferta (se non erro a Treviso), formazione più rivoluzionata che inedita e ,ovviamente, ennesima sconfitta. Davanti a microfoni e taccuini il buon Romano recita la sua parte ufficiale con pazienza e disponibilità impeccabili ed ammirevoli. Poi resta solo con me e il Mario. Due di cui si fida. Lui allarga le braccia nel classico segno dell’ ineluttabilità, Mario rompe il ghiaccio: “Romano, ma … la formazione …. !?” Cazzaniga gli mette la mano sulla spalla e in tono tanto confidenziale quanto fulminante sbotta in dialetto brianzolo “beh … per quela te devet parlà cul mago !” traduzione “beh … per quella ti devi rivolgere al mago.” Era la conferma che Gerry e lo zodiaco contavano più di allenatori e schemi
Tifare monza significa: un tempo la vedevo così: la consapevolezza di essere piccoli, l’orgoglio di una grande storia alle spalle e la speranza di un futuro migliore. Oggi francamente non saprei: resta solo la grande storia alle spalle. L’unica consapevolezza è quella di essere una barzelletta che fa ridere solo gli altri. Il presente è una agonia. Il futuro un nebbione che non ne vuole sapere di diradarsi.